Italia delle Regioni

Domenica di elezioni: il 31 maggio si rinnovano giunte e consigli in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto e in 1089 Comuni, tra cui 18 capoluoghi. Saranno chiamati al voto circa 17 milioni di italiani. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha firmato il decreto per l’indizione del voto che rinnova giunte e consigli regionali in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. Per l’eventuale turno di ballottaggio i seggi saranno di nuovo aperti domenica 14 giugno. Saranno circa 17 milioni gli italiani chiamati alle urne. Nella stessa data saranno rinnovati anche i sindaci e i consigli di 1.089 Comuni. Tra questi ultimi ci sono anche 18 capoluoghi di provincia: Venezia, Enna, Agrigento, Vibo Valentia, Matera, Andria, Chieti, Macerata, Arezzo, Rovigo, Trento, Bolzano, Mantova, Lecco, Aosta, Nuoro, Sanluri, Tempio Pausania.

In un comunicato il Viminale ha ribadito la fissazione della data dopo alcune polemiche sulla vicinanza del 31 maggio al ponte del 2 giugno, il che non favorirebbe una partecipazione alle urne. Tuttavia nei giorni scorsi lo stesso Alfano aveva spiegato che nei weekend precedenti ci sono la Pasqua ebraica e il raduno degli Alpini in Abruzzo. “Auguro agli italiani di poter andare in vacanza – aveva detto Alfano – ma è comunque un ponte molto lungo…”.

C’è da sperare nel senso di responsabilità degli italiani-elettori per una partecipazione alla consultazione che sfati l’indifferenza e la sfiducia: la partecipazione alle elezioni degli enti di prossimità è  sinonimo di cambiamento e l’espressione massima della sovranità popolare, nonostante le inefficienze del sistema politico-amministrativo.

Sul Decreto Enti Locali  si è assistito ad “Un confronto positivo che ha permesso di concordare soluzioni attese dai Comuni per permettere loro di gestire le proprie risorse in un quadro di certezza”. E’ quanto dichiarato dal presidente dell’Anci, Pero Fassino, al termine dell’incontro Anci-governo svoltosi a Palazzo Chigi e presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.  “Apprezziamo – ha detto Fassino – che il governo abbia accolto molte delle proposte che l’Anci ha avanzato e ci sono, perciò, le condizioni per l’emanazione del decreto Enti locali.”

Nello specifico delle questioni su cui è già stato trovato l’accordo, i Comuni potranno rinegoziare i mutui contratti con Cassa depositi e prestiti e utilizzarne i proventi per la spesa corrente. Sono stati poi allentati molti dei vincoli sul personale e c’è accordo anche sulle deroghe al Patto di stabilità, che saranno riconosciute per interventi di edilizia scolastica e di riassetto idrogeologico.

Inoltre, per quanto riguarda le Città metropolitane e gli enti di area vasta che hanno ereditato sforamenti del Patto di stabilità, l’intesa con il governo prevede l’applicazione di sanzioni rimodulate verso il basso. Infine, i Comuni potranno liberare risorse conferendo i loro immobili a fondi immobiliari predisposti da Invimit. Per quanto riguarda invece il Fondo compensativo Imu-Tasi, il governo ha riconosciuto la necessità di rinnovarlo, riservandosi allo stesso tempo di indicare nei prossimi giorni la dimensione dello stesso. L’esecutivo si è anche riservato di approfondire tecnicamente la proposta Anci di utilizzare le risorse ancora giacenti del fondo di Cassa depositi e prestiti (ex Dl 35 istituito per i pagamenti commerciali) per far fronte a esigenze di liquidità dei Comuni.

Sull’iniziativa “100 Comuni contro le mafie registriamo, tra e altre, le dichiarazioni del presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie, Rosy Bindi: “Le mafie sono oggi sempre piu’ interessate a intessere rapporti con gli enti locali: hanno capito come funziona la nuova articolazione del potere, dalle politiche di sviluppo alla regolazione delle attività sociali, che hanno il loro fulcro proprio nei territori. E’ per questo che e’ importante e necessaria l’iniziativa portata avanti dall’Anci, perché’ oggi il primo obiettivo deve essere quello di rafforzare la spina dorsale degli amministratori e di tutti gli attori della pubblica amministrazione, soprattutto a livello locale”.

Il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie, Rosy Bindi, a Milano ha preso parte il 21 maggio all’iniziativa dell’Anci “100 Comuni contro le mafie”. “Al contempo però – avverte Bindi – è indispensabile non continuare a indebolire il sistema degli enti locali, con misure come quelle dell’attuale Patto di stabilità, perché’ le politiche sociali ed economiche si fanno a livello locale”.

©Futuro Europa®

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