Mario Mauro (PpI), lettera aperta al Centrodestra

“Queste Regionali sono state impropriamente vissute a destra come una sorta di primarie senza capire che il messaggio mandato agli elettori era fuorviante e suonava grosso modo così: non siamo in partita, non giochiamo perché prima ancora di capire se tra di noi c’è un Maradona, non ci passiamo la palla”.  Lo dice in una lettera aperta Mario Mauro, presidente dei Popolari per l’Italia.

“Chi a destra è in maggioranza sa che il governo non fa politiche di coalizione, ma tutto dalle riforme ai decreti più urgenti è il frutto dell’umore di Renzi. E certo – aggiunge Mauro – sarebbe più credibile recuperare la propria identità e autonomia. Prima di tornare a parlare di centrodestra al tempo dell’Italicum sarebbe quindi opportuno trovare un’intesa su un minimo comune denominatore che oggi appare fantascienza. Chi ancora crede in un’Europa federale, in uno stato non centralista, in uno stato garante e non padrone della vita dei cittadini? Eppure anche Salvini dice di volere un’Europa diversa e molte proposte del sito di Italia Unica riecheggiano in economia le migliori del ventennio berlusconiano”.

“Da dove ripartire? Intanto da una maggiore chiarezza nei confronti del disegno neocentralista del premier. Occorre un luogo dove favorire un confronto vero. Occorre – conclude Mauro – aiutare un’area politica comprensiva della parte più rilevante delle nostre culture politiche nazionali a ritrovare una strada utile all’Italia e all’Europa intera”.

©Futuro Europa®

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