Economia circolare, consultazione Commissione UE
La Commissione Europea ha lanciato il 28 maggio scorso la Consultazione pubblica sull’adottabilità di un diverso modello economico nell’Unione Europea chiamato: “Circolare”. La Consultazione terminerà il prossimo 20 agosto e consentirà di ricevere dai cittadini, dalle autorità pubbliche e da tutti i restanti interlocutori istituzionali e non un feedback sulla proposta di transizione ad un’ “Economia circolare”.
Ancora una volta una Consultazione pubblica, ancora una volta le azioni di governance europea sono il riflesso della “Strategia Europa 2020”. La scelta dello strumento della Consultazione, da tempo, nello scenario europeo, è prassi consolidata ed è motivato dal desiderio di una partecipazione quanto più vasta ed attiva possibile dei cittadini al processo politico europeo, per coinvolgere tutti nel percorso di miglioramento della governance europea, per far sì che ciascuno apporti il proprio contributo nella definizione degli orientamenti politici dell’Unione e per la promozione dell’attività legislativa della Commissione. In sostanza, obiettivo di una Consultazione è la condivisione dei contenuti delle decisioni in ambito politico, soprattutto per questioni particolarmente delicate o complesse, per le quali si ritenga che l’opinione pubblica abbia opinioni di diversa natura.
Un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse rientra in una delle “iniziative faro” nell’ambito della Strategia Europa 2020, per la transizione verso un’economia in cui vi sia un uso efficiente delle risorse, per una crescita “sostenibile”, che porterà a grandi opportunità economiche, ottimizzando la produttività e riducendo i costi, migliorando la produttività. E il “clima/energia/ambiente/efficienza delle risorse e materie prime” rappresentano in “Europa 2020” uno dei cinque Obiettivi che si definito di da raggiungere e tutelare entro il 2020. I risultati della Consultazione sull’Economia Circolare confluiranno nel “Piano d’Azione per il passaggio ad un’Economia Circolare”, che sarà presentato a fine 2015. L’Obiettivo sul cambiamento climatico, sull’ambiente e sulla sostenibilità energetica: emissioni di gas serra almeno del 20% inferiori (o del 30%) al 1990; il 20% dell’energia ricavata da fonti rinnovabili; aumento del 20% dell’efficienza energetica rappresenta il cardine dell’Economia Circolare.
Al centro di questo nuovo modello economico ci sono le politiche di riduzione e di recupero dei rifiuti, anche se la Consultazione e il Piano d’Azione riguarderanno l’intero ciclo di vita dei prodotti, sia con proposte sulla progettazione intelligente dei prodotti, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, consumo sostenibile, uso intelligente delle materie prime e rafforzamento dei mercati delle materie prime secondarie sia con quesiti formulati nella Consultazione che riguardano la competitività, l’innovazione, lo sviluppo di nuovi modelli imprenditoriali e l’adozione di nuove tecnologie, visti anche questi ultimi come mezzo per realizzare una società e un’economia più equa, in linea a quanto voluto in “Europa 2020”.
Si raggiunge in questo modo anche una modernizzazione delle politiche sociali con effetti positivi nel lungo periodo per il complesso dell’Economia europea, che potrà essere più sostenibile e competitiva. Nelle intenzioni del Gruppo che si sta occupando di portare avanti il Piano d’Azione sull’Economia Circolare, coordinato dal Vicepresidente Frans Timmermans, responsabile per la Qualità della legislazione, le relazioni interistituzionali, lo Stato di diritto e la Carta dei diritti fondamentali, l’adozione di questo nuovo modello economico farà sì che si creeranno le condizioni per arrivare ad un aumento dei posti di lavoro senza lo spreco di risorse a cui si assiste oggi, riducendo la pressione sulle materie prime e sull’ambiente e ottenendo il risultato di un’Unione Europea più forte e più equa. Per Frans Timmermans: “Non vi sono alternative: dobbiamo utilizzare le risorse in maniera più intelligente, progettare prodotti in modo da poterli riciclare e fissare obiettivi ambiziosi per ridurre e riciclare i rifiuti. Oggi chiediamo ai cittadini europei di darci spunti su come formulare politiche che stimolino lo sviluppo di un’economia verde competitiva in Europa e tutelino l’ambiente per le generazioni future”.
Il 25 giugno prossimo a Bruxelles si terrà una Conferenza aperta a tutti i portatori d’interesse, i materiali e gli esiti raccolti confluiranno nel processo di Consultazione e contribuiranno alla realizzazione del nuovo Piano d’Azione per il passaggio ad un’Economia Circolare.