Fatti l’un per l’altro
C’è un detto popolare che calza benissimo per Renzi e Marino: “Il Padre Eterno prima li crea e poi li accoppia”. Il primo, infatti, continua ad agire imperterrito con importanti e strategiche nomine di amici a lui riconducibili, privilegiando la presa del potere alla gestione di un Governo in grado di farsi sentire in Europa e di far uscire il Paese dalla crisi in cui versa da tempo. Non sottovalutiamo che gli italiani hanno versato in tasse 1 miliardo di Euro in più rispetto all’anno precedente senza che nulla sia successo per la tanto attesa crescita.
Il secondo, idem, sempre sorridente in pubblico, sommerso dagli scandali che investono sempre più autorevoli personaggi della sua Giunta Capitolina con l’aria di chi vive in un altro mondo, sembra non rendersi conto dello stato di degrado in cui versa Roma. Il tutto senza contare che le tasse locali sono le più alte in Italia. L’unico problema che lo arrovella è come rimanere in sella ad ogni costo.
Una domanda, quindi, sorge spontanea: perché si sono candidati alla gestione della cosa pubblica in alternativa ai loro predecessori se stanno dimostrando di essere peggiori? Ci auguriamo, dunque, che quanto prima gli elettori, specie quelli che non sono andati a votare nei rispettivi ambiti, facciano sentire la loro voce nell’interesse dell’Italia.
Analogamente lanciamo un appello a quella parte di classe dirigente che sostiene entrambi affinché abbiano il coraggio di scindere le loro responsabilità come, dignitosamente, abbiamo fatto noi Popolari per l’Italia di Mario Mauro uscendo dalla maggioranza di Governo. In caso contrario la connivenza è favoreggiamento.
[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro del Bureau PPE a Bruxelles]