La startup Pay Box racconta il Forum PA 2015
Come già anticipato in più occasioni sul nostro giornale, dal 26 al 28 maggio 2015 si è tenuto a Roma il Forum PA 2015. Tra le startup protagoniste dell’evento e finaliste del “Forum PA Call4ideas 2015 – Startup e Startupper per la PA digitale” c’era Pay Box, che si pone l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare i pagamenti da e verso la PA con un sistema all’avanguardia, del quale in questi giorni hanno parlato numerosi blog e testate di settore. Abbiamo dunque raggiunto Andrea Carboni, Amministratore unico della Società insieme al socio Roberto Casati, che ci ha raccontato la sua testimonianza, provando a tracciare le sfide che la startup di cui è a capo e più in generale il settore pubblico sono chiamati ad affrontare soprattutto in tema di pagamenti elettronici.
Hai voglia di condividere con i lettori di Futuro Europa i principali insight del Forum PA 2015 e illustrarci i trend futuri che interesseranno il settore?
Al Forum PA 2014 si è parlato molto del cosiddetto “Nodo nazionale dei pagamenti”, un sistema in grado di intercettare tutti i pagamenti verso tutte le P.A. e rendere possibile il loro pagamento attraverso più canali (da casa, nei negozi di vicinato nelle tabaccherie, poste, banche, ecc.). Tutti i Comuni dovranno rendere visibili i loro crediti attraverso questo network. Ciò richiede un adeguamento dei servizi erogati dall’Ente. Tuttavia, il Politecnico di Milano ha condotto un recente studio su un campione di 8mila Comuni italiani, dal quale è emerso che ben l’85% dei servizi non avrebbe i requisiti minimi per superare il test. L’adeguamento richiesto non riguarda però solamente i servizi, ma anche la struttura amministrativa: il sistema prevede infatti che si generi lo I.U.V., ossia l’identificativo di ogni versamento. Pay Box risolve il problema definitivamente perché per sua caratteristica associa un riversamento a ogni pagamento; quindi denaro immediato e chiusura contestuale della partita contabile a beneficio del Comune.
In che cosa Pay Box si differenzia dagli attuali sistemi di pagamento?
Il mercato dei pagamenti è in grande fermento. Oltre a Pay Box e simili, oggi i sistemi di pagamento sul mercato sono sostanzialmente tre: il sistema postale, il sistema bancario (banche ed Istituti di pagamento) e internet da casa, grazie al quale è possibile effettuare transazioni utilizzando carte di credito e di debito. A differenza però di alcuni dei nostri competitors che hanno deciso di appoggiarsi al sistema bancario, Pay Box ha seguito una strada diversa, ossia quella dell’interazione in perfetto accordo con i Comuni aderenti. Con la nostra soluzione possiamo operare direttamente sulle banche dati proprietarie e ogni pagamento processato ha un bonifico univoco di riferimento. Ciò vuol dire che il Comune incassa prima i soldi e poi rilascia ricevuta liberatoria definitiva e contestualmente chiude la partita contabile (per ogni servizio pagato il sistema produce un bonifico con la traccia completa dell’operazione o CRO). Pay Box è inoltre l’unica realtà che ha creato una soluzione anche per l’incasso dei crediti non attesi – che sembrerà strano a dirsi, ma sono numerosi e frastagliati in moltissimi Comuni italiani.
Ci puoi tracciare un bilancio della vostra partecipazione all’evento? Qual è stato il sentiment del pubblico verso Pay Box?
La nostra partecipazione al Forum PA 2015 ha ricevuto tanti consensi: la curiosità verso la startup era palpabile anche durante i due workshop gratuiti che abbiamo organizzato (al seguente link si può vedere il video illustrativo proiettato in sala – NdR). Abbiamo raccolto tra gli altri anche l’interesse del Politecnico di Milano che ci ha premiato come “migliore startup innovativa per la digitalizzazione della P.A.” e le testimonianze soddisfatte dei Comuni con cui abbiamo già la fortuna di collaborare. Abbiamo inoltre avuto la conferma che il nostro sistema è il più flessibile e completo.
Cosa significa per Pay Box essere arrivata tra le 12 startup vincitrici del “Forum PA Call4ideas 2015 – Startup e Startupper per la PA digitale”?
Il premio rappresenta per noi un importante riconoscimento per il lavoro sinora svolto. Per questo motivo vorremmo approfittare dello spazio dedicatoci da Futuro Europa per condividere la vittoria con chi fin da subito ha creduto nel progetto – Doriana, Michele, Norida e Francesca – perché senza il loro coinvolgimento questo know-how non avrebbe decollato.
All’indomani della premiazione quali sono le prossime sfide che Pay Box è chiamata ad affrontare?
Nei prossimi mesi concretizzeremo anche la soluzione pagamenti attraverso carte di credito (il cittadino potrà presto pagare comodamente anche da casa) e svilupperemo sinergie con alcune grandi aziende sul mercato al fine di essere in pole-position al varo del “nodo”.
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