Rassegna stampa estera

Ancora un weekend elettorale da analizzare per la stampa estera, così come la cronaca di un’altra crisi (annunciata) sui migranti da giudicare. Sembra che il nostro Paese non sia che questo per i media internazionali. Ma si sa, a far notizia sono le notizie dalle tinte forti e dai contorni sulfurei, tutto il resto è noia.

La nostra attenzione l’ha catturata l’editoriale di Emile Sueur che su L’Orient Le Jour cerca di capire le contraddizioni dell’Europa, in continua lotta tra egoismo e solidarietà: grande davanti a Philae, squallida sulla questione migranti. E sembra che molte cose le abbia colte bene. Scrive il giornalista: “Posto doppiamente sotto pressione per via dell’economia da far ripartire e di una Lega Nord diventata primo partito delle destra italiana (…) Matteo Renzi non ne può più. Non ne può più di Un’Europa che non finisce di temporeggiare sul dossier migranti”. Sueur ripercorre i fatti degli ultimi mesi, le cifre e percentuali di migranti che popolano l’Europa e soprattutto l’Italia, e gli accordi di massima presi lo scorso 27 Maggio sulle quote di ripartizione sul Vecchio Continente degli aventi diritto di asilo. E se definisce “una proporzione (quella dei migranti da accogliere e smistare in Europa, ndr) senza comune denominatore con i profughi accolti in Libano, in Turchia o ancora in Giordania, paesi rifugio di milioni di Siriani che fuggono la guerra”, precisa che “nell’attesa di un’eventuale intesa sulla ripartizione di qualche decina di migliaia di migranti, alcuni Paesi dell’UE rivedono Schengen, il pilastro dell’integrazione del Continente che ha appena festeggiato i suoi 30 anni: in questi giorni, diverse decine di migranti arrivati dall’Italia sono stati respinti alle frontiere da Francia e Austria. Di fronte a ciò che Renzi definisce una provocazione europea, il Primo Ministro minaccia: Se l’Europa sceglie la solidarietà bene. Se non lo fa, abbiamo un piano B pronto (…) Per uno di quei casi dell’attualità, il ricordo di ciò che può fare l’Europa quando mette insieme le sue forze ci arriva dallo spazio (…) sotto forma di due minuti di segnali e 40 secondi di dati inviati dal robot Philae.” Importante la conclusione dell’articolo:” Cosa dicono l’impantanamento sul dossier migranti e il successo di Philae? Che l’Europa, quando mutua le sue forze, può costruire un sogno. Che è più facile, e politicamente redditizio, costruire questo sogno che mostrarsi solidali con la miseria che bussa alle frontiere dell’UE. Che questa UE dovrebbe, forse, lavorare a rivedere, o almeno migliorare la sua governance”. Parole pacate, ma che lanciano un messaggio forte e che fanno riflettere.

Ci siamo un po’ dilungati su questo primo articolo perché usciva dalla numerosa serie di commenti sul caso Ventimiglia che ha tanto animato la stampa internazionale, soprattutto francofona.  Citiamo qualche titolo esemplificativo del tono dei commenti, come quello di Eric Jozsef per Libération, L’Europe se tate, Renzi menace. Jozsef scrive della minaccia di Renzi di agire da “cavaliere solitario” se i paesi europei non fanno immediatamente la loro parte nell’accolgienza dei migranti e dove riporta le parole del Ministro degli Interni francese Cazeneuve che afferma: “se il Governo Renzi vuole la solidarietà dei suoi partner  europei, deve assolvere prima ai suoi doveri, registrare i migranti”. A ragion veduta.  Marcelle Padovani su l’OBS titola il suo articolo:L’Italie face à ‘la trahison de la France. “La Francia ha alzato un muro anti immigrati insorge l’Italia dopo che decine di migranti sono stati respinti alla frontiera”. Il “tradimento” dei cugini francesi brucia in un’Italia che la Padovani descrive divisa in due campi, quello razzista degli xenofobi, di tutti coloro che vedono negli immigrati l’incarnazione delle loro ataviche paure, che si ritrova principalmente al Nord, e quello della gente civilizzata del Sud”. Pierre Longeray su Vice dopo aver descritto tutta la storia di Ventimiglia, citato il precedente austriaco e spiegato il Trattato di Dublino, cita quanto detto da Kanayo Nwanze, Presidente dell’IFAD (International Fund for Agricultural Development), che ha fatto presente che grazie al lavoro degli immigrati che lavorano in Europa, 109.4 miliardi di dollari sono stati spediti nei loro Paesi d’origine nel 2014 e che questa fonte di guadagno può aiutare più di 150 milioni di persone. “Le persone maggiormente colpite dai conflitti in atto in Irak, Mali, Somalia, Sudan, Siria e Yemen ricevono un considerevole aiuto dai lavoratori immigrati che vivono in Europa”. L’inviato speciale per Le Monde a Strasburgo Jean Pierre Stroobants nel suo articolo Malgré les tensions, France, Italie et Allemagne tentent de taire leurs divergences migratoires, sottolinea  il cambiamento di tono, tre ore dopo l’inizio della riunione dei Ministri degli Interni: dalle parole poco amabili  si è passati a quelle cariche di solidarietà e responsabilità… Per il giornalista molto viene complicato dai “dubbi” discorsi di alcuni ministri. E comunque tutto viene ancora rinviato. Appuntamento al 25 Giugno.

“Nuova sconfitta elettorale per Matteo Renzi” dice il titolo di Dominique Dunglas. “I weekend elettorali si susseguono e si somigliano per Matteo Renzi (…) Ed è la perdita di Venezia, da 20 anni nelle mani del PD, che fa più male. Certamente, il candidato di sinistra, l’ex magistrato Felice Casson, è, in seno al PD, un oppositore di Matteo Renzi. Ma questa scusa, oggi martellata dai più fedeli del Presidente del Consiglio, non convince più. In effetti, la sconfitta di Venezia si è giocata sui due grandi temi che indeboliscono il Governo a livello nazionale: l’immigrazione clandestina e la ‘questione morale’.” Il giornalista ricorda (e ci ricorda, perché se ne parla molto poco) che la stazione di Udine è al collasso per le decine di immigrati arrivati dai Balcani e che le città turistiche temono che gli accampamenti di fortuna allestiti rovinino loro l’immagine e la stagione. Lo scandalo Mose poi  non è dimenticato e viene visto come la replica identica di ‘mafia capitale’ (…) La questione morale si fa sempre più pressante per il Partito di Matteo Renzi”. Questo ha fatto si che gli elettori veneziani abbiano detto “tutto tranne la sinistra”. Conclude Dunglas affermando che  “Venezia è ormai vista dagli osservatori come il laboratorio di una nuova destra”.

Stesse impressioni nell’articolo che riporta SwissInfo, scritto da Robert Landucci e Isla Binnie per Reuters. “Il Partito di centro-sinistra  del Primo Ministro italiano Matteo Renzi si leccava le ferite lunedì dopo aver perso le elezioni per il nuovo sindaco di Venezia, vinte da un candidato di centrodestra, e dopo  aver perso la poltrona in altre quattro città (…) Il PD di Renzi ha vinto in quattro delle 12 città e comuni, comprese le importanti cariche nelle città di Lecco e Mantova, strappando quest’ultima al centrodestra .” Ma se il risultato non avrà un impatto diretto sulla politica nazionale, affermano i giornalisti, “è stato preso male da Renzi che desidera evitare battute s’arresto nel suo ambizioso programma di riforme su cui ha puntato l’intera credibilità del suo Governo ed e sono state offuscate da una crisi dovuta al delicato dossier migranti, crisi sempre più profonda e tangibile agli occhi degli elettori per via delle centinai di migranti accampati intono alle stazioni ferroviarie di Roma e Milano (…) L’affluenza complessiva nelle regioni coinvolte era poco meno della metà degli aventi diritto al voto. Solo il 49% dei veneziani ha votato dopo che il sindaco precedente si è dimesso lo scorso anno travolto dallo scandalo sugli appalti truccati riguardanti il Mose”.

Emile Sueur, Europe à deux vitesses, L’Orient Le Jour, 16 Giugno 2015; Jean Pierre Stroobats, Malgré les tensions, Frane, Italie et Allemagne tentent de taire leurs divergences migratoires, Le Monde, 16 Giugno 2015; Eric Jozsef,  Immigration: L’Europe se tate, Renzi menace,Libération, 15 Giugno 2015; Marcelle Padovani, Migrants bloqués à Vintimille: l’Italie face à “la trahison de la France”, L’OBS, 15 Giugno 2015; Pierre Longerey, France and Italy Can’t Seem to Agree on What to Do About the Immigration Crisis, Vice, 15 Giugno 2015; Dominique Dunglas, Italie: nouvelle défaite électorale pour Matteo Renzi, Le Point, 15 Giugno 2015; Roberto Landucci, Isla Binnie,  Venice local vote delivers blow to italian PM Renzi, Reuters/SwissInfo, 15 Giugno 2015.

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