Grandi uomini

Nel dicembre del 1951, due studenti di medicina argentini intrapresero un viaggio in motocicletta. Un viaggio per scoprire l’America Latina, su un mezzo battezzato con un po’ di superbia, La Poderosa. Quei ragazzi erano Ernesto Guevara e Alberto Granado e in quel viaggio di sette mesi toccarono mille luoghi, dalle rovine di Machu Picchu al lebbrosario di San Pablo. Durante il viaggio Ernesto raccolse appunti e, una volta rientrato, li riordinò in un Diario che è ormai un mito, l’opera più celebre del Che, un libro di culto letto e amato da almeno tre generazioni. Ancora non è il Comandante Che Guevara; lo diventerà più tardi, dopo l’incontro folgorante con Fidel Castro.

Giorni fa è stato il compleanno del Che; se fosse vissuto ora avrebbe 87 anni e forse riposerebbe in una bella casa davanti al mare meraviglioso di Cuba godendosi i suoi ricordi. Ma non è stato così. La televisione Telesur ha mandato in onda un bel documentario su di lui. Non le solite storie conosciute e ribadite da tutti, ma un racconto di quel ragazzo, delle sue idee, delle sue scelte, fatto con sincerità. E ho trovato molto emozionante sentire Fidel leggere l’ultima lettera che il Che gli aveva scritto e vedere il pianto sincero delle persone più disparate. Mi ricordo in Italia le file davanti alla Feltrinelli per comprare il Diario. Castro diede loro i diritti di pubblicazione senza volere un centesimo, per un omaggio postumo al suo grande amico.

Cuba è tutto questo e anche oltre; sono tanti gli uomini speciali, persone di cui poco si parla ma che hanno fatto la storia di questo Paese e hanno contribuito al successo della loro rivoluzione.

©Futuro Europa®

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