Terrorismo islamico, il Viminale alza il livello di allerta
In Tunisia il Governo ha chiuso 80 moschee. Misure drastiche per evitare che idee fondamentaliste si diffondano e che un altro killer di Sousse possa fare un’altra carneficina di turisti sulla spiaggia. La chiusura di questi luoghi di culto, come prevedibile, ha scatenato feroci proteste e proprio nella zona di Sousse la folla ha preso a sassate la polizia, costringendo gli agenti a reagire con i gas lacrimogeni. Chiudere o meno le moschee è un tema dibattuto anche in Italia proprio in questi giorni.
“Se serve seguiamo l’esempio della Tunisia”, ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni che ha aggiunto: “Spero che l’Interno non si faccia prendere da ideologismi”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore alla Sicurezza in Regione, Simona Bordonali: “Mi auguro che non si debba assistere anche in Italia a un attentato terroristico, prima di capire che è necessario combattere l’estremismo islamico”, ha commentato l’assessore. Perfettamente allineata anche la collega con delega al Territorio, Viviana Beccalossi, secondo la quale “se addirittura in Tunisia si arriva a chiudere 80 moschee, vuol dire che effettivamente c’è il rischio di commistione tra culto religioso e attività parallele”.
I due terzi degli italiani è contrario alla chiusura delle moschee come misura per combattere il terrorismo. A sostenerlo è un sondaggio realizzato da Ixè, in esclusiva per Agorà Estate: solo il 32 per cento del campione intervistato è favorevole alla chiusura dei centri di culto islamici, mentre il restante 66 per cento si è detto contrario. Per quanto possa essere attendibile il campione interpellato, resta da capire quanto efficace possa essere questa soluzione per combattere il terrorismo anche in Italia. Nelle ultime ore Roberto Maroni ha, però, precisato come non debbano essere chiusi indistintamente tutti i luoghi di culto islamici: “Non ho mai detto che si debbano chiudere tutte le moschee – ha spiegato – ma che si debba seguire l’esempio della Tunisia dove il governo ha chiuso numerosi luoghi di culto perché li ha collegati al terrorismo”. Anche in Italia, quindi, “devono essere fatte delle verifiche su possibili collegamenti fra centri islamici, visti i precedenti in particolare in quelli lombardi, e il terrorismo”, ha concluso il presidente della Regione.
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, nei giorni seguenti gli attentati in Tunisia, Francia e Kuwait, ha rassicurato come il Viminale abbia “alzato il livello di allerta”. D’altronde non c’è “nessun paese a rischio zero, abbiamo elevato il livello per risensibilizzare le unità a presidio dei luoghi sensibili. Abbiamo diramato l’allerta a Prefetture e Questure”. E’ vero che la sfida al terrore si può vincere “se non ci faremo condizionare dalla paura”, per usare le parole di Alfano. Resta, ad ogni modo, alto il rischio nel nostro Paese, proprio durante l’Expo a Milano e nell’anno del Giubileo a Roma.