Sanità UE, garantire la sicurezza dei pazienti
Un’assistenza sicura e garantita costituisce la chiave di volta di un sistema sanitario di qualità ed anche un diritto fondamentale riconosciuto per i cittadini europei. Per questo i pazienti si aspettano che sia compiuto ogni sforzo per garantire la loro sicurezza nelle strutture ospedaliere dell’Unione.
Da relatore del “Rapporto sulla sicurezza dei pazienti comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria”, votato mercoledì scorso in Commissione Sanità pubblica del Parlamento europeo, posso dire che l’Ue si sta impegnando molto per migliorare l’ospedalizzazione ed il post ricovero dei suoi cittadini.
Si stima che tra l’8 e il 12% dei pazienti ricoverati negli ospedali europei sono vittime di eventi indesiderabili connessi alle cure loro praticate, siano esse infezioni associate all’assistenza sanitaria (IAA), errori legati al trattamento, errori chirurgici, problemi connessi a dispositivi medici difettosi, errori di diagnosi o assenza di intervento in seguito a esami medici.
Le infezioni ospedaliere colpiscono il 5% dei ricoverati, a volte con esiti molto gravi che portano a circa 37.000 morti l’anno e a costi ingenti di cure e di ri-ospedalizzazione. Viene stimato che fra il 30 e il 40% degli eventi indesiderabili associati all’assistenza sanitaria, sia nel settore ospedaliero sia nel settore delle cure sanitarie, siano evitabili. Tra questi eventi indesiderabili figurano le infezioni associate all’assistenza sanitaria (le IAA sarebbero evitabili in almeno il 20% dei casi).
Preparare il personale sanitario e infermieristico a rispettare le migliori condizioni igienico-sanitarie e insegnare ai pazienti corrette norme di comportamento costituiscono alcune delle misure fondamentali per ridurre significativamente l’impatto negativo delle infezioni ospedaliere.
È fondamentale che vengano attuate dagli Stati membri le raccomandazioni del Consiglio, alcune delle quali, finora, sono state attuate solo da un numero limitato di Stati membri. In particolare in materia di autonomizzazione dei pazienti, di istruzione degli operatori sanitari e degli ausiliari nel senso più ampio, mentre il proseguimento degli sforzi verso l’introduzione di nomenclature europee sulla sicurezza dei pazienti, o ancora verso la definizione di linee direttrici europee sulle norme di sicurezza dei pazienti, risulta necessario e lo stesso vale per le IAA.
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[NdR – L’autore dell’articolo è eurodeputato del PPE e membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare al Parlamento europeo]