Amici come noi (Film, 2014)

Enrico Lando (Padova, 1966) ha inventato un genere che potremmo definire adolescent-movie. Responsabile dei primi due film de I soliti idioti, ma anche delle serie televisive, lancia al cinema la comicità foggiana di Pio e Amedeo, un tipo di commedia lontano anni luce dai modelli classici, ma vicino ai gusti dei fruitori di televisione, appassionati di Zelig, Colorado e Le Iene. Comicità tamarra, forse, è il codice identificativo migliore per una pellicola di grande successo commerciale che incassa oltre due milioni di euro facendo registrare ben sedicimila spettatori nelle prime ventiquattro ore di uscita. E non erano tutti foggiani, credo.

In breve la trama. Pio e Amedeo sono due amici che gestiscono una singolare azienda di pompe funebri. Pio sta per sposare Rosa, ma Amedeo mette in circolazione un video porno che sembra interpretato dalla futura moglie per mandare all’aria il matrimonio e non perdere l’amico. Ovvio che si pentirà, farà la pace con l’amico e tenterà di mettere a posto le cose, ma tutto questo lo scoprirete al cinema. Il film procede come una pellicola on the road, tra Roma, Milano e Amsterdam, partendo da Foggia e soprattutto dalla stupenda Monte Sant’Angelo (non è Zapponeta come dicono gli attori), il piccolo centro dove risiedono gli amici. Lieto fine assicurato, dopo mille peripezie surreali e accenni di comicità caratterizzata da battute di basso livello, molte calcistiche, altre volgari e scontate come la filippica contro i panda.

Il film merita la visione solo per un’ottima fotografia color pastello curata da Massimo Schiavon, sprecata per simile sceneggiatura. Registriamo persino i Modà, che cantano La notte durante un assurdo finale in chiesa, mentre i titoli di coda scorrono sulle note di Fuggi da Foggia, musicata da Checco Zalone. Raccontare la trama di un film che fa del nonsense la sua arma migliore e della battuta fine a se stessa – soprattutto in foggiano – il solo motivo di esistenza è del tutto inutile. I due amici ne combinano di tutti i colori, diventano rapitori di pappagalli per ricattare lo zio ricco, finiscono ad Amsterdam dove si fanno (involontariamente) di droga e si dedicano alle ragazze in vetrina, organizzano la rappacificazione in musica al paesello, si ritrovano su un campetto di calcio a tifare per i figli che giocano a pallone.

Amici come noi è un filmetto senza ambizioni – se non quella di incassare milioni di euro – che non inganna lo spettatore, non promette niente di più di quanto possa dare e imposta tutto sul cabaret foggiano. Pio e Amedeo ricordano molto lontanamente la comicità sicula di Ficarra e Picone, persino Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.  Dio mi perdoni, forse l’ho detta grossa. Amedeo è un buon comico naturale. Pio una discreta spalla. Forse con una sceneggiatura degna di questo nome potrebbero fare del cinema vero. Per il momento riempiono le sale. Tanto basta al produttore, credo.

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Regia: Enrico Lando. Soggettoe Sceneggiatura: Pio D’Antini, Amedeo Grieco, Fabio Di Credico, Aldo Augelli. Fotografia: Massimo Schiavon. Montaggio: Pietro Morana. Musiche: Andrea Guerra. Scenografia: Sonia Peng. Costumi: Marina Roberti. Produttore: Pietro Valsecchi. Case di Produzione: Taodue – Eat Movie. Distribuzione: Medusa Film. Interpreti: Pio D’Antini, Amedeo Grieco, Alessandra Mastronardi, Marina Di Biase, Massimo Popolizio, Mariela Garriga, Mohamed Zouaoui, Nicola Valenzano, Anna Rita Del Piano, Monica Volpe, Manuela Spartà, Francesco Silvestre.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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