Come inguaiammo il cinema italiano (Film, 2004)

Ciprì e Maresco ricordano con nostalgia come si rideva un tempo e così facendo raccontano la giovinezza di alcune generazioni. Le immagini scorrono tra spezzoni di film con Franco e Ciccio, vecchi critici che parlano male dei loro lavori, nuovi commentatori che apprezzano la comicità da avanspettacolo, parenti che narrano la vita, amici e colleghi che ricordano aneddoti, testimonianze di una carriera lunga e ricca di successi. Tra tutti sono da stigmatizzare persone come Goffredo Fofi, Tullio Kezich e Bernardo Bertolucci. Franco e Ciccio sono stati due attori geniali, la presenza in scena bastava a scatenare l’ilarità del pubblico, i loro giochi di parole, la comicità gestuale e clownesca sono proverbiali (Soprassediamo!), così come è rimasta negli annali la stupidità della critica colta che stroncava per partito preso ogni loro lavoro.

Franco e Ciccio debuttano come coppia comica nel 1954, al Cinema Teatro Capitol di Castelvetrano. Ciccio Ingrassia nasce a Palermo nel 1922, ultimo di cinque figli, da padre muratore e madre casalinga. Primo lavoro: intagliatore di tomaie (fa le scarpe), ma frequenta l’avanspettacolo insieme al grande amico Enzo Andronico, futura spalla comica al cinema. Ciccio fa parte del Trio Sgambetta, insieme a Ciampo e Andronico, ma i tre comici non riscuotono alcun successo e non riescono neppure a pagare i debiti. Franco Franchi – vero nome Francesco Benenato – nasce a Palermo, nel quartiere popolare della Vucciria, in una situazione di totale indigenza. Padre muratore, madre impiegata in una manifattura di tabacchi, non abbiamo certezze sul numero dei fratelli, spesso ha parlato di 18 per poi dire che erano sopravvissuti solo 9. A vent’anni Franco è comico di strada, conosce Ciccio al Bar degli Artisti di Palermo, i due si piacciono e decidono di fare qualcosa insieme. Core ingrato è il loro primo numero che replicheranno all’infinito, al cinema e in televisione. Ciccio Ingrassia sposa Rosaria Calì nel 1960, dopo averla conosciuta a Milano, da lei avrà solo un figlio: Giampiero.  Irene Gallina, invece, è la moglie di Franco, che gli darà due figli.

Nel 1959 i due comici incontrano a Catania Domenico Modugno che li fa debuttare in Appuntamento a Ischia (1961) di Mario Mattòli. L’onorata società di Riccardo Pazzaglia è un altro lavoro del 1961. “Pazzaglia era troppo intellettuale per noi”, dirà Ciccio Ingrassia, anche se anni dopo interpreteranno il suo Farfallon (1974). Modugno comincia a essere geloso di Franco e Ciccio, non vorrebbe lasciarli andare per la loro strada, ma Franchi taglia il rapporto. “Tu ti sei fatto la villa? Bene, noi no. Vorremmo farcela”, dice. Nel 1962-63 la coppia comica siciliana interpreta ben 12 film. Logico che non siano capolavori, spesso esiste solo una abbozzo di sceneggiatura, si scrive “Adesso entrano Franco e Ciccio” e si lasciano liberi di impostare gag da avanspettacolo. Tra le cose migliori citiamo Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica e tutti i film diretti da Lucio Fulci, il primo a intuire che l’aggressivo deve essere Ciccio Ingrassia, mentre il ruolo di mamo spetta a Franco Franchi. Nel periodo 1962-67 escono 13 film di Fulci interpretati da Franco e Ciccio, tutti molto curati, pur se girati in non più di quattro settimane. Nel 1964 debutta con la coppia il vecchio amico pugliese Pasquale Zagaria (in arte Lino Banfi), ancora capellone, ne I due evasi di Sing Sing e successivamente ne I due parà (1965), dove Fulci si permette di ironizzare prima di Woody Allen sulla figura di Fidel Castro.

Franco e Ciccio fanno tanto cinema, ma anche radio, televisione e non si scordano del teatro che frequentano con Eduardo De Filippo. Il cinema di serie A non sopporta Franco e Ciccio, ma loro incassano molto, hanno un pubblico composto da ragazzini e dal proletariato di un’Italia che non c’è più. I due comici ricordano la farsa di Plauto, mai sboccata, sempre dentro le righe, surreale, irrazionale, ma non volgare. Cominciano i primi contrasti all’interno della coppia, perché Ciccio vorrebbe fare cose più alte e sperimentare strade diverse, mentre Franco accetta tutte le proposte. Vediamo la coppia comica nel cast di Che cosa sono le nuvole (1967), un grande film di Pier Paolo Pasolini, dove recitano accanto al mitico Totò. Mariano Laurenti continua a fidarsi dei comici siciliani e li vuole come interpreti de I due maghi del pallone (1970), ma in questo periodo giunge anche la chiamata di Luigi Comencini per vestire i panni de il gatto e la volpe nel Pinocchio televisivo. Per Ciccio si aprono le porte del cinema drammatico con un piccolo ruolo ne La violenza: quinto potere di Florestano Vancini, con la grande interpretazione dello zio matto in Amarcord (1973) di Federico Fellini e con il prete di Todo modo (1976) di Elio Petri. Franco Franchi interpreta Ultimo tango a Zagarol (1973) di Nando Cicero, geniale parodia di Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci.

I due comici tornano insieme per Farfallon di Riccardo Pazzaglia, ma anche per un film dove Franco Franchi è attore e Ciccio Ingrassia regista: Paolo il freddo. L’esorciccio vede il solo Ingrassia regista e Franchi soltanto citato in una sequenza. Tra le cose belle ricordiamo Kaos dei Fratelli Taviani, la messa in scena cinematografica de La giara di Pirandello. Crema, cioccolata e… paprika di Michele Massimo Tarantini è il loro peggior film in assoluto. La presenza del figlio del boss mafioso Michele Greco porta guai giudiziari a Franco Franchi. Il procedimento penale viene archiviato, ma la vicenda distrugge moralmente e fisicamente Franchi che si ammala in maniera grave e muore l’11 dicembre del 1992, dopo aver partecipato all’ultima puntata di Avanspettacolo, strappando un applauso commosso. Ciccio Ingrassia, privato del più caro amico, del collega che considerava un fratello, sopravive per oltre vent’anni, ma lo vediamo solo in poche dimenticabili partecipazioni. Muore nel 2003, stanco e malato.

Grazie Ciprì e Maresco di averci ricordato due campioni della risata, due uomini che hanno segnato la nostra infanzia, l’adolescenza e la prima sofferta maturità. È merito anche vostro e di questo emozionante documentario se non riusciremo mai a dimenticarli.

[NdR – Il 29 luglio a Piombino (Località Cittadella alle 21:30 nell’ambito della rassegna Cinema in Villa) verrà proiettato il film Come inguaiammo il cinema italiano di Ciprì e Maresco. Nell’occasione verrà presentato il libro “Soprassediamo – Franco & Ciccio Story” a cura dell’autore di questa recensione, Gordiano Lupi, e di Fabio Canessa]

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Regia: Daniele Ciprì e Franco Maresco. Interpreti: Gregorio Napoli, Francesco Puma, Tatti Sanguineti, Fana Benenato, Ina Benenato, Maria Letizia Benenato, Rosaria Calì Ingrassia, Giampiero Ingrassia, Gaetano Andronico, Goffredo Fofi, Tullio Kezich, Pippo Baudo, Bernardo Bertolucci e Pino Caruso.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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