L’Altra Italia di Berlusconi

La sua bibbia rimane il Manifesto Liberale del 1994, mai appieno realizzato e quindi rimasto nel tempo un nodo mai sciolto. Così Berlusconi tenta nuovamente di ridare fiato a quel disegno che al tempo fu innovativo cancellando con un colpo di spugna il passato e fondare una nuova esperienza politica che veramente richiami l’esperienza della prima Forza Italia.

L’Altra Italia è il nome scelto dall’ex Premier per rilanciare le idee liberali perse in questi vent’anni di politica. L’idea è quella di creare un movimento formato solo da imprenditori, liberi professionisti, studenti, insomma la società civile. Un po’ nel solco di quella che fu Forza Italia nel ‘94, nessun politicante di professione, ma solo liberi cittadini che volevano impegnarsi per il bene del proprio Paese.

Nella storia recente Berlusconi ha più volte provato a ricostruire quello spirito iniziale prima con il Popolo della Libertà e nuovamente con il ritorno a Forza Italia. Ma ormai la politica aveva preso il sopravvento ed lui stesso è rimasto ostaggio delle peggiori pratiche politiche. Da qui probabilmente la volontà di eliminare molta di quell’attuale classe dirigente che ormai non riesce più a gestire, troppo legata ad interessi di parte e poco al bene comune. E l’unica strada percorribile è quella di creare un nuovo contenitore, solo società civile, così da permettergli di disfarsi dei politicanti.

E Forza Italia? Nelle varie cene con i parlamentari, nel presentare il nuovo progetto, ha rassicurato che il partito da lui fondato non morirà. Le due esperienze continueranno su binari paralleli per correre assieme verso l’unico intento, ossia governare il paese. Di certo però tra deputati e senatori serpeggia aria di fregatura. Se il nuovo movimento nasce anche da un’analisi accurata condotta dalla sondaggista di fiducia Alessandra Ghisleri rispetto agli indici di fiducia dei cittadini verso i partiti odierni ( siamo intorno al 3% di apprezzamento), sembra scontato che Forza Italia in realtà corra su in binario morto.

Berlusconi ha ormai capito che l’unico modo per poter effettivamente combattere l’indifferenza politica degli italiani sia quella di cambiare contenitore e contenuto una volta per tutte. E non sarebbe più bastato rottamare Forza Italia, ma l’unica strategia sarebbe stata mantenere in vita parallelamente le due esperienze, lasciando il vecchio partito all’attuale classe dirigente e dare in mano ad altre persone il nuovo esperimento.

A settembre dovrebbe nascere ufficialmente L’Altra Italia alla quale l’ex Cavaliere spera di affidare la guida al suo ex nemico Diego Della Valle, recentemente ricoperto di elogi pubblici. Berlusconi vorrebbe battere sui tempi  l’ormai nascente “terzo Polo” di centro che si prospetta, con le varie defezioni a sinistra del PD, di diventare la stampella di Renzi.

Per i risultati bisogna aspettare, ma negli anni Berlusconi ha abituato gli italiani a colpi di scena e ribaltoni elettorali al limite dell’incredibile. Aspettiamo di scoprire se avrà avuto ragione oppure sarà rimasto un’altro sogno in un cassetto.

©Futuro Europa®

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