Economia mondiale e mercati agroalimentari

Nel 2014 ci si aspettava una crescita compresa tra il 3% e il 3,7%, invece, per le Nazioni Unite (UN) e Banca Mondiale (WB), la crescita del pil reale si sarebbe attestata al 2,6%, mentre per il Fondo Monetario Internazionale (IMF) attorno al 3,3% e secondo la Banca Centrale Europea (BCE) addirittura al 3,6%.

Tra le economie avanzate, mentre negli Stati Uniti e Regno Unito si registra un nuovo slancio, in Giappone ed Eurozona la ripresa rimane debole. L’economia mondiale è ancora trainata dai Paesi emergenti e dai Paesi in via di sviluppo che crescono dal 4,3-4,4%, con una crescita del 7,3-7,4 in Cina con il migliore risultato. Nel complesso, per il 2015, le aspettative sono per una leggera ripresa: WB e UN stimano la crescita attorno al 3-3,1%, mentre più ottimistiche sono le previsioni per IMF con un 3,5%, con un ulteriore aumento di 0,2-0,3 punti percentuale previsto per il 2016.

I tassi di crescita più elevati si registrano sempre nelle economie emergenti ed in via di sviluppo, il tasso di crescita medio per il 2015 è stimato al 4,8% per WB e UN, mentre le previsioni per IMF sono meno positive con un 4,3%, ma bisogna ricordare che IMF include anche le economie in transizione, come la Russia, che attraverserà, nei prossimi due anni, una fase difficile, con un tasso di crescita -3% nel 2015.

La ripresa dello sviluppo dovrebbe spingere ad un aumento dei volumi di commercio del 3,8-4,5% per il 2015, aumento che si dovrebbe rafforzare nel 2016. In Italia, le stime Istat del pil, che nel 2014 ha toccato 1.542 miliardi di euro, hanno affermato un calo dello 0,4%, un segno negativo per il terzo anno consecutivo (-2,3% nel 2012 e -1,9% nel 2013). L’indebitamento netto è intorno al 2,6% e questo ha portato, per effetto della mancata crescita, ad un debito pari al 131,6% del pil, in aumento rispetto al 127,9% del 2013.

I mercati agroalimentari si sono caratterizzati per produzioni abbondanti e minor incertezza rispetto al passato, con una diminuzione continua dei prezzi. Dalla primavera del 2014 l’indice FAO dei prezzi alimentari è calato, in continuazione. fino a raggiungere 173,8 punti (una riduzione del 18,7% su base annua). La produzione mondiale dei cereali dovrebbe raggiungere 2.523 milioni di tonnellate nel biennio 2014/15, la domanda complessiva dovrebbe attestarsi intorno 2.461 milioni di tonnellate, con una crescita del 1,8%.

Per quanto riguarda le produzioni animali ci si attende una crescita dell’1,1% della produzione complessiva di carne, mentre i consumi pro-capite (42,8kg/anno)  rimarrebbero stabili a livello mondiale. Nonostante l’andamento non favorevole dei prezzi, si è osservato un aumento del 40% dei volumi di commercio, costituiti, per la maggior parte, da carni avicole almeno fino ad agosto 2014. Da fine 2014 al primo periodo del 2015 si prevede una drastica diminuzione dei prezzi (-16,5%), dovuta alla diminuzione delle quotazioni delle carni suine ed avicole, determinata dalla riduzione delle importazioni dei paesi asiatici e, soprattutto, dalla Russia, che mantiene le restrizioni all’import. La produzione di latte è aumentata del 2,4% nel 2014 , grazie alla maggior produzione dei Paesi asiatici.

La crescita della domanda, nel 2015, dovrebbe concentrarsi in Asia, i consumi pro-capite dovrebbero  aumentare a livello mondiale (10,4kg/anno) con la ripresa della domanda nelle economie avanzate ma soprattutto nei Paesi emergenti.

©Futuro Europa®

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