Giustizia Civile: regressione fatale, attacco al processo telematico
Dopo fiumi di denaro spesi per i sistemi informatici e la titanica fatica di tutti gli operatori della giustizia, magistrati, avvocati, cancellieri e consulenti di avviare, tra mille difficoltà e senza adeguati sistemi di assistenza tecnica, il processo civile telematico ecco che si ha notizia di un’anacronistica previsione normativa in corso di approvazione in parlamento che reintrodurrebbe la carta nel processo civile.
Il progetto di legge renderebbe obbligatorio oltre al deposito telematico anche quello cartaceo, con buona pace di quanti avevano fino ad oggi ritenuto, giustamente, un’ inutile e gravosa duplicazione il deposito cartaceo di “copie di cortesia” previsto in molti tribunali della Repubblica.
Se dovesse essere approvata la proposta, la copia di cortesia diventerebbe un obbligo di legge e potremmo così celebrare i funerali del processo telematico, relegato, in questo modo, ad un orpello e duplicazione del cartaceo. Per non parlare delle difficoltà operative; ad esempio, se la copia cartacea e quella digitale hanno difformità, quale vale? Per il rispetto dei termini di decadenza devono essere depositati entro i detti termini sia il cartaceo che il digitale, o basta uno solo ?
Insomma anche da questo pasticcio emerge il pressappochismo e la mancanza di una visione pratica e moderna del problema giustizia, avendo evidentemente la maggioranza più interesse ad accontentare quella parte della magistratura un po’ agèe, ma potente, che ha una comprensibile difficoltà nell’utilizzo delle nuove tecnologie, piuttosto che i milioni di cittadini ed imprese che hanno interesse ad un processo rapido ed efficiente.
Mi auguro che ci sia un ripensamento e che la proverbiale “velocità” del Presidente del Consiglio non sia sconfessata anche da questa incomprensibile regressione al passato.
Ma non sono molto fiducioso, visto che Renzi ci sta abituando a sempre più numerose cocenti delusioni.
[NdR – L’autore dell’articolo, avvocato, è Coordinatore del Dipartimento Nazionale Giustizia dei Popolari per l’Italia]