Milano 2016, il rebus della sinistra
La scelta del candidato della sinistra per correre alle comunali di Milano 2016 è ancora un percorso lungo e pieno di insidie. La storia recente ha comunque espresso un chiaro concetto: uniti si vince, divisi si perde. In sé sembra un concetto banale, ma il centrosinistra, in alcune terre e soprattutto nelle elezioni amministrative, non ha mai risentito di questo fenomeno che, nel tempo, ha interessato molto più spesso il centrodestra. È il caso recentissimo della Liguria, terra storicamente rossa, passata di mano al centrodestra a seguito di litigi sul candidato. La partita di Milano è estremamente delicata e i primi mal di pancia sembrano riproporre un copione già scritto.
Ma andiamo con ordine: il centrodestra attende le mosse della sinistra e, mentre litiga su chi debba essere il candidato, resta alla finestra per capire come evolverà la situazione. Il centrosinistra invece è decisamente più in difficoltà. La rivoluzione arancione del sindaco uscente Giuliano Pisapia non sembra aver conquistato la scena nazionale. Il suo fallimento è stato accompagnato da quelli dei progetti civici di Ingroia e in parte da quello di De Magistris. Ultimo solo in ordine di tempo ad abbandonare la nave del sindaco è stato il vice Sindaco Ada De Cesaris, rappresentante di quella sinistra radicale che non si riconosce nel PD renziano. Ed è proprio questo il nodo da sciogliere. La divisione quasi totale di idee tra la sinistra radicale (quella della Minoranza PD per intenderci) e la sinistra renziana, più moderna e molto più legata all’esperienza centrista.
Al momento i pretendenti alla poltrona di sindaco sono molti, si va dal renziano Fiano, parlamentare vicino al Premier, all’attuale Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino, fino ad una ipotetica lista di sinistra guidata per l’appunto dalla De Cesaris.
Renzi vuole giocare la partita di milano da protagonista e sa che dividere lo schieramento non farà altro che rafforzare il centrodestra. Sa anche di non poter contare sul partito di Alfano, quale stampella per scongiurare una possibile sconfitta, visto che il Nuovo Centro Destra milanese è molto critico rispetto alla linea filogovernativa. Allora la soluzione può essere l’attuale Commissario Straordinario di Expo Giuseppe Sala. Uomo d’industria (è stato per anni Manager Pirelli) che ha vissuto gli ambienti radical chic della Milano bene e forse un po’ indigesto alla parte più radicale del PD. Ma, nonostante questo, sarebbe un cosiddetto esponente della società civile e potrebbe convogliare sulla propria persona il benestare di tutti.
Certo, il prossimo candidato non potrà solo rappresentare la classe benestante di una Milano in evidente ripresa economica, ma anche le periferie che negli ultimi anni sono state totalmente abbandonate e per questo molto sofferenti. Se, come sembra, il candidato dovesse essere Sala, non dovrà ripetere gli errori della Moratti, troppo spesso in centro e poco nelle periferie.