Le due vere emergenze dell’Italia

Ormai l’Italia ha di fronte un arduo compito, assolutamente necessario se vuole uscire dalla crisi e riprendere una sua antica autorevolezza: battere due tendenze egemoniche, una nel nostro Paese e una in Europa.

Nel nostro Paese è ormai chiaro il disegno renziano: da un lato produrre riforme istituzionali che gli consentano di avere tutto il potere possibile; dall’altro, squisitamente politico, espellere dal PD la sua recalcitrante sinistra e rendere, contemporaneamente, inesistenti i popolari italiani (compresi i suoi attuali alleati di governo) con un malcelato supporto alla loro incomprensibile diaspora, lasciando a Salvini la rappresentanza di una destra isolata e pertanto assolutamente ininfluente. Un disegno, questo, portato avanti con arroganza pur avendo conquistato il controllo del Governo e del suo Partito in forma certamente poco democratica.

Chiunque non condivida questa realtà, pur nella diversità delle posizioni, ha il dovere di dar vita ad un “Comitato di Liberazione Nazionale” in grado di ristabilire regole democratiche oggi infrante e di sviluppare una reale ripresa economica sempre annunciata e non ancora attuata.

In Europa è più che evidente un altrettanto disegno egemonico volto alla “germanizzazione” del Vecchio Continente, in sintonia con la storia politica e culturale di Berlino che nel secolo scorso ha prodotto solo lutti, distruzioni e povertà’. Non a caso i più significativi incarichi dell’UE sono in mano a politici professionisti e di lungo corso che, espressione di liste bloccate, da decenni siedono nel Parlamento Europeo al contrario di chi, come l’Italia, avendo un sistema elettorale con le preferenze, subisce un turnover di Parlamentari che con una sola legislatura non sono in grado di conoscere gli infernali meccanismi burocratici della Istituzione Europea.

Anche qui, o qualcuno prende in mano una forte iniziativa politica fra i Paesi del Sud Europa (Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Italia) per opporsi autorevolmente alla Germania o il processo di dissoluzione e di impoverimento delle loro realtà nazionali (vedi la Grecia) si acuirà inevitabilmente.

Obama, nella sua ormai insignificante Presidenza, non fa nulla per arrestare questo processo che, peraltro, prima o poi vedrà “mutatis mutandis” un nuovo patto “Molotov-Ribbentrop” fra Russia e Germania per un assoluto controllo dei rispettivi territori in grado di fermare l’espansionismo cinese al quale da anni assistiamo impotenti. Un espansionismo in alternativa alla Civiltà Occidentale in profonda crisi economica e valoriale.

Certo per fare tutto questo c’e’ bisogno di una classe dirigente lungimirante ed autorevole. L’augurio è che questa emerga prima che sia troppo tardi. Spetterà a noi tutti farla emergere con umiltà, partecipazione attiva e determinata. Lo dobbiamo a noi stessi ed alle nuove generazioni. Chi vuol capire capisca.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro del Bureau PPE a Bruxelles]

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