Italia delle Regioni
L’utilizzo dei “social media”, e in particolare di Twitter, da parte dei Comuni italiani sta contribuendo a modificare radicalmente le modalità con cui le amministrazioni locali si relazionano quotidianamente con i cittadini, attivando meccanismi virtuosi di scambio di informazioni utili per rafforzare il senso di appartenenza alle comunità locali. Sono poco meno di cinquecento i profili comuni attualmente attivi nei comuni italiani, secondo la ricerca realizzata dal Laboratorio Ladest dell’Università di Siena presentata in apertura del primo incontro di formazione rivolto ai Comuni italiani e organizzato da Anci in collaborazione con Twitter Italia.
I dati sulla diffusione: i numeri ancora limitati della presenza social dei Comuni, circa il 6% degli oltre 8000 Comuni italiani – sostiene Simone D’Antonio dell’ Area studi e ricerche dell’Anci – non devono però trarre in inganno sulle strategie innovative messe in atto dal nord al sud per migliorare la comunicazione tra amministrazioni locali e residenti su un ampio numero di temi, dalla viabilità, fino alla cultura ed al turismo. La prima sessione formativa realizzata in collaborazione con i social media manager di tre città italiane (Roma, Pistoia e Montelupo Fiorentino) rappresentative di centri urbani di diverse dimensioni, ha evidenziato la diversità di azioni e strategie a seconda delle tipologie di pubblico raggiunte. Lombardia, Toscana e Veneto sono le regioni in cui si registra il maggior numero di comuni social, mentre le province dove è maggiore la diffusione di tale strumento sono Livorno, Siracusa e Prato.
Nei piccoli Comuni: cinture metropolitane e nastri costieri sono le zone del paese in cui si concentrano maggiormente i comuni che utilizzano Twitter, una suddivisione geografica che già in sé suggerisce quanto l’uso in funzione metropolitana (oltre al possibile effetto organizzatore e moltiplicatore delle città metropolitane) e di promozione turistica rappresentino alcune delle direttrici prevalenti per comprendere in che modo i social stanno avendo impatto sulla comunicazione dei Comuni. Secondo i dati raccolti dall’Università di Siena, è soprattutto nei comuni piccoli e medi a concentrarsi il maggior numero sia di follower che di profili, sfatando così il mito che solo amministrazioni locali di grandi dimensioni siano in grado di gestire efficacemente dei profili istituzionali e al contempo fidelizzare il proprio pubblico di residenti. A tale riguardo – prosegue Simone D’Antonio di Anci – lo studio individua quanto la composizione dei follower degli account urbani corrisponda solo in parte agli effettivi residenti del territorio ma che spesso l’adozione di strategie di promozione urbana attraverso ai social consenta soprattutto ai piccoli comuni e a quelli turistici di rimanere in contatto grazie a Twitter con visitatori e turisti, amplificando lungo tutto l’anno l’azione di marketing territoriale.
Nelle grandi città: se è vero che i Comuni più piccoli riescono con la propria azione a creare massa critica e a favorire un po’ in tutto il paese la diffusione di nuovi strumenti nella relazione tra Pa e cittadino, è soprattutto dagli account dei grandi comuni (come Roma e Bologna) che parte circa il 10% dei tweet “istituzionali” di tutta Italia. Lavori in corso, mobilità, scioperi, manifestazioni culturali ed eventi sono alcuni dei topic maggiormente affrontati dagli account dei comuni, particolarmente attivi in caso di eventi specifici (come la Notte bianca a Firenze o l’Estate romana) o in particolari momenti della giornata. La diversificazione delle strategie ma anche delle modalità di gestione di tali account rappresentano le frontiere più avanzate emerse dal dialogo tra comuni, esperti e rappresentanti di Twitter Italia, tutti stakeholder coinvolti in questo graduale e complessivo ripensamento del rapporto tra cittadini e amministrazioni a partire dall’utilizzo diffuso delle nuove tecnologie. Accompagnare, conclude Simone D’Antonio dell’Anci, ad una presenza decisa e organizzata sui social media momenti di alfabetizzazione digitale per le categorie più deboli e integrare tali strategie social con quelle più generali di innovazione amministrativa rappresentano priorità emerse nell’ambito del progetto, che vedrà nei prossimi mesi ulteriori momenti di formazione e visibilità pubblica dedicata a funzionari e amministratori del nord e del sud del paese.