Carta della Cittadinanza Digitale

La Riforma della Pubblica Amministrazione, con la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che ha segnato la conclusione dell’ultimo passaggio formale necessario, è legge dello Stato. Per l’attuazione della Riforma il Governo dovrà, però,  approvare una serie di Decreti Legislativi Attuativi, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della Legge, che integreranno o modificheranno il precedente Codice dell’Amministrazione Digitale – CAD (D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82).

Il Disegno di Legge Delega di Riforma della Pubblica Amministrazione (Legge 7 agosto 2015, n. 124 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” – G.U. n.187 del 13-8-2015) rappresenta la più grande Riforma della P.A. degli ultimi anni e l’adesione, dell’Italia, a quanto definito dall’Unione Europea con la “Strategia Europa 2020” (ricordiamo che la Strategia Europa 2020 intende promuovere una crescita intelligente – attraverso lo sviluppo delle conoscenze e dell’innovazione -, sostenibile – basata su un’economia più verde, efficiente nella gestione delle risorse e più competitiva – ed inclusiva – rivolta a promuovere l’occupazione e la coesione sociale-. Il suo obiettivo è di migliorare la competitività tra i Paesi UE, preservando il modello di economia sociale di mercato e ottimizzando l’efficacia dell’utilizzo delle risorse). La Strategia Europa 2020 è costituita da tre pilastri principali: Excellent Science; Industrial leadership; Societal Challenges e da sette “iniziative faro”: Unione dell’Innovazione; Youth on the move; Agenda Digitale Europea; Europa efficiente sotto il profilo delle risorse; Politica industriale per la Globalizzazione; Agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro; Piattaforma Europea contro la povertà.

L’Agenda Digitale Europea vuole sviluppare un “Mercato Unico Digitale”, per produrre una crescita economica intelligente, sostenibile ed inclusiva in tutta l’Europa, in armonia alle nuove tecnologie e nel contempo favorendo una maggiore innovazione digitale e progresso sociale. Per la realizzazione del Mercato Unico Digitale la Commissione Europea ha deciso di aprire l’accesso ai “contenuti on-line legali”, semplificando le procedure di liberatoria e gestione dei diritti d’autore e del rilascio di licenze transfrontaliere, anche mediante un’apposita Direttiva quadro sulla gestione collettiva dei diritti, una Direttiva sulle “opere orfane” e la revisione della Direttiva sul riutilizzo dell’informazione nel settore pubblico. Ci appare evidente in questo scenario come la creazione della  “Carta della Cittadinanza Digitale” sia la risposta a questa esigenza e parte fondamentale di questo processo.

Con la Legge 7 agosto 2015, n.124 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, (Capo I, ART 1, Comma 1, Lett a,b): “Carta della Cittadinanza Digitale …al fine di garantire ai cittadini e alle imprese, anche attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il diritto di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale… individuare strumenti per definire il livello minimo di sicurezza, qualità, fruibilità, accessibilità e tempestività dei servizi on-line delle amministrazioni pubbliche; prevedere, a tal fine, speciali regimi sanzionatori e premiali per le amministrazioni stesse; ridefinire e semplificare i procedimenti amministrativi, in relazione alle esigenze di celerità, certezza dei tempi e trasparenza nei confronti dei cittadini e delle imprese, mediante una disciplina basata sulla loro digitalizzazione e per la piena realizzazione del principio “innanzitutto digitale” (digital first), nonché l’organizzazione e le procedure interne a ciascuna amministrazione” si ha l’istituzione e le regolamentazione della: “Carta della Cittadinanza Digitale” e il Governo è delegato a definire il livello minimo di qualità, accessibilità e disponibilità dei Servizi on-line garantiti dalle Pubbliche Amministrazioni e accessibilità e usabilità degli Open-data, alfabetizzazione digitale e partecipazione on-line ai processi di decisione delle P.A. (Consultazioni pubbliche, etc).

A guidare questa che è stata definita una “rivoluzione Copernicana” ci sarà una figura creata ex-novo allo scopo, il “Manager alla transizione digitale”, che sarà scelto in ogni singola amministrazione. Con la normazione della “Cittadinanza digitale” si modifica il rapporto tra i cittadini e le amministrazioni, i cittadini sono al centro delle attività delle amministrazioni: “…essi godono dei diritti di cittadinanza digitale e a tutela e garanzia del loro godimento sono previsti strumenti appositi”.

Già da settembre saranno approvati alcuni di questi decreti attuativi, prima di tutto quelli rivolti a semplificare le procedure burocratiche più richieste dai cittadini e imprese: lo “SPID” (Sistema per l’identità digitale) – il Pin unico, che con una password unica consentirà di accedere a tutti i servizi on-line della P.A.; il “Freedom of Information Act” – che garantirà a tutti i cittadini l’accesso agli atti, ai dati e ai documenti della P.A., in attuazione di quanto previsto in tema di Trasparenza nella P.A.; oppure la volontà dichiarata dal Governo di approvare in tempi brevi un regolamento per la delegificazione che dimezza i tempi della burocrazia per la conclusione dei procedimenti amministrativi che riguardano gli insediamenti produttivi, le opere d’interesse generale o l’avvio di attività d’impresa.

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