Saremo famosi, quasi
Uno dei mestieri più difficili al mondo è quello del figlio o figlia di genitore famoso. Di solito sono delle pallide imitazioni, seguono le orme a fatica cimentandosi in canzoni che non sanno cantare, in musiche che non sanno suonare. I peggio poi sono gli attori, alcuni seguono alla lettera il detto “padre perla, figlio pirla”. Le eccezioni ci sono per fortuna ma sono rare. Penso alla stirpe dei Gassman, loro continuano il lavoro di famiglia con grande dignità.
Insomma il famoso si riproduce e ci propone il rampollo. Penso alla questione recente della figlia di Ramazzotti. Fa un talent e chissà se ha talent. Però prima di sparare vediamo, magari è bravissima. Certo è che da noi un tentativo non si nega a nessuno. Una dei rampolli che più si agita e si dà da fare è sicuramente la figlia di Ornella Muti. Ha cominciato a far parlare di sé già nella pancia della madre; mi ricordo titoli sul misterioso padre e francamente non so se si è mai svelato. Lei comunque, poverina, talento ne ha. Specie nel farsi fotografare con culo e tette al vento. È bravissima nelle pose raso pelo, nelle spaccate da otorinolaringoiatri, nelle performance da Crazy horse.
Poi, a volte, ci si mette il fato e gli dei capricciosi che combinano? Le fanno incontrare un altro rampollo di famoso, addirittura doppiamente figlio d’arte e cioè Yari Carrisi. Se vi state chiedendo chi è siete davvero out: è nipote di Tyrone Power! Insomma i due si sono innamorati, hanno unito i loro non talenti e cosa hanno fatto? Sesso tantrico, lei pare un’esperta mondiale che fa un baffo a Sting, in un ulivo secolare della tenuta Carrisi in Puglia. Insomma incenso, olio, zanzare e cicale mischiate tutte con il beneplacito di genitori ormai tutti diversamente giovani, un tripudio di capelli tinti e botox, di pancere e calze per le vene varicose. Ormai abituati al peggio speriamo solo che non si riproducano, non so se reggeremmo un’altra generazione.