Sceneggiate dei nostri tempi
Rifletto sui casi della vita; un’antica città bella e malandata, vecchia signora rugosa e acciaccata gestita da un portatore sano di ego gigante e incapace; una serie di circostanze che fanno vedere a tutto il mondo che la vecchia signora è in stretto contatto con la mafia, che viene gestita da lei, che le attività sociali sono diventate una fonte spaventosa di reddito.
E che succede in questi casi? Eutanasia nei paesi civili e quindi non da noi; qui c’è l’accanimento terapeutico. E da un po’ di tempo c’è un unico luminare, Rambo Gabrielli. Io lo conosco come tutti voi da quello che scrivono i giornali; non so altro e penso sia uno capace e serio. Lo era anche il tipo chiamato per fare spendingreviù, ricordate il nome? Sicuramente no; fatto bene il suo lavoro e cacciato via. Forse i risultati erano troppo estremi troppo talebani troppo manifesti per il ducetto.
Insomma ora ecco che Gabrielli deve sanare la vecchia signora. Il facente funzione di sindaco capace nuota ai Caraibi, sfiorato dal l’uragano Erika e lui in due mosse ha già cominciato la terapia. Quando il tipo “marino”, riposta l’attrezzatura da sub tornerà normale, sarà con il tutor e lui, pare sia contento. A questo punto però mi chiedo, quante ore di lavoro dovrà affrontare Rambo? C’è la farà a fare tutto? A me sembra un pochino eccessivo.
E poi mi richiedo, possibile che non c’erano altri? Possibile che da noi girano e rigirano solo i soliti nomi? E tutti gli altri dirigenti strapagati che stanno affà? A che servono i loro lauti stipendi? Sono certissima che ci sono molti di loro all’altezza del ruolo e anche oltre. Ma forse sono poco benvoluti dal ducetto che, è cosa nota, mette solo i suoi nei posti chiave e lo sta facendo senza clamore, con il silenzio cantatore di una stampa che usava lo stampatello solo per Silvio e che ora omertoso omerteggia.
Ora noi che abbiamo la sorte di vivere a Roma saremo testimoni della sceneggiata Isso (cioè Gabrielli), Issa (cioè Roma) e ‘o malamente (indovinate voi!).