Orrore
Tutti abbiamo visto le foto di quei poveri bambini riversi sulla battigia. Abbiamo sicuramente pensato alle nostre spiagge e ai nostri figli o nipoti che giocano ridendo tirandosi sabbia, facendo buche. E loro invece – alla ricerca di una possibilità di vita, non di vita migliore ma solo di vita, sulle spiagge dove avrebbero dovuto giocare – sono morti.
Morire così è ignobile. Ma quello più ignobile ancora è che nessuno davvero ha ancora trovato una soluzione. Mi pare incredibile che noi mediterranei, gente di cuore e amore, non siamo in grado di aiutare questa gente. Certo, non siamo noi capaci di far smettere conflitti che generano questo esodo mai visto prima; gli sceriffi del mondo d’oltreoceano non fanno nulla, non è un loro problema. Forse ci stanno dando una lezione gli Islandesi, gente abituata alla vita dura. Loro sono disposti ad accogliere numerosi profughi.
Poi però scatta la differenziazione; profugo, migrante? Rifugiato politico? Chissà a che categoria appartenevano quei poveri bimbi. Gli Ungheresi alzano muri; dopo anni dietro il loro muro di ferro, hanno paura e si difendono così. I Macedoni peggio. Noi neutri, dietro storie di affetto e calore. Perché un po’ di gente che ha cuore ce ne è, eccome. Ma i privati non possono competere con lo Stato, con quei geni che coordinano le operazioni.
Ora mi chiedo che succederà; quanto durerà il raccapriccio? Quanto tempo passerà fino a che tutto questo sarà ignorato? Un giorno? Due? E chi prenderà decisioni? Dove andranno? Molti di loro intervistati chiedono solo di raggiungere qualche parente in vari posti d’ Europa.
E allora anche tu Francesco, che hai così tanto slancio per i poveri, tu, accoglili nei conventi quasi vuoti, nei posti dove i frati hanno abbandonato. Ma attenzione alla scelta del quartiere; le brave persone che hanno sudato per costruire le loro villette quasi sempre abusive per metà, potrebbero incazzarsi.