Rassegna stampa estera

Anche questa rovente estate sta finendo, ma sembra che il tempo sia rimasto lì, fermo, imbrigliato nelle scottanti problematiche che ci coinvolgono in modo sempre più pressante: crescita, migranti, riforme, violenza.  Questo lo dimostrano non solo le pagine dei nostri quotidiani, piene di commenti di “esperti” e non, così come gli infiniti talk show televisivi, nei quali ormai  sentiamo di tutto (nel bene e nel male), ma anche i media internazionali che non ci perdono di vista. La terribile morte dei due pensionati siciliani ha creato, se possibile, ancor più confusione sulla situazione esplosiva di Mineo, come mostra anche Tom Kington su The Times. E se non possiamo che stringerci attorno alla famiglia,senza permetterci di giudicare, va dato atto a chi vuole quel centro chiuso, che effettivamente qualcosa vada fatto. Il “diritto d’asilo europeo sarà la battaglia di Renzi dei prossimi mesi, come riporta, tra tanti, RTBF. Se ne sono accorti, forse, finalmente in Europa. In risposta all’appello di  Londra, Berlino e Parigi, i Ministri degli Interni dell’UE si riuniranno il 14 Settembre, anche se, come ha fatto notare qualcuno, senza una precedente riunione tra i Capi di Stato, cosa potranno decidere?  L’editoriale del nigeriano The Guardian, parla di “mettere fine al patchwork di norme che hanno esacerbato l’emergenza”, riusciremo a mettere fine a 20 anni di nulla?  Le “novità”, come la grande scoperta dell’ENI nel Mediterraneo egiziano fanno di noi osservati sempre più speciali, ma i vecchi problemi aleggiano ancora nell’aria, minacciosi. Chi avrà la meglio, l’ottimismo o il pessimismo dei nostri “giudici”?

Uno dei problemi evidenziati è il triangolo Chiesa, “populisiti”, migranti che, come spiega bene Marcelle Padovani su l’Obs, incastra Renzi sulla questione dell’accoglienza. Scrive la giornalista francese:” La Chiesa vuole aprire la porta ai migranti, e i Partiti populisti si servono dell’afflusso dei rifugiati sulle coste italiane per giustificare la loro xenofobia. In mezzo, Matteo Renzi, criticato per la sua inefficienza, si sente minacciato”. La Padovani spiega che la preoccupazione maggiore del Premier non  è né il numero di naufraghi, né la reticenza europea nel definire una “vera politica di ripartizione di rifugiati sul Continente”, quello che lo preoccupa veramente è la presa di posizione della Chiesa Cattolica in favore dell’accoglienza degli immigrati, e la posizione dei populisti, dalla Lega al M5S. Stabilità del Governo e  “serenità” di Renzi, vengono così messi a dura prova.

Stessa questione affrontata da un’angolazione diversa. Anne Le Nir per RFI analizza lo scambio di “insulti” voltati tra “estrema destra” e Chiesa, o meglio alle pesanti accuse lanciate da Matteo Salvini al Segretario Generale della Conferenza Episcopale Nunzio Galantin,o dopo che quest’ultimo aveva “fustigato i populisti fautori di misure indegne e che si comportano da politicanti da quattro soldi”. Queste reazioni da parte della Lega ai propositi enunciati da Galantino fanno si che la giornalista si chieda: “Assistiamo dunque  ad un ritorno dell’ingerenza della Chiesa nella politica italiana?”… “Se questi (propositi, ndr)sono stati giudicati, come minimo, maldestri”, scrive la Le Nir, per chiarire la questione riporta la risposta del senatore del PD Matteo Colaninno che ha reagito criticando “la brusca entrata della Chiesa nel dibattito politico, pur essendo il Vaticano, per alcune tematiche, un interlocutore naturale”.

A questi tiri incrociati di parole infuocate arriva la risposta indiretta di Renzi che ha fatto “il suo rientro politico incentrando il suo discorso sulla crisi dei richiedenti asilo”, come scrive Olivier Tosseri su Les Echos riferendosi al meeting di Rimini si Comunione e liberazione. Spiega Tosseri che  l’Italia è irritata, dopo 20 anni di assoluta indifferenza sulla questione migranti, per le pressanti ingiunzioni di François Hollande e Angela Merkel  affinché vengano aperti  al più presto nel nostro Paese centri di identificazione. “A Roma piacerebbe che Francia e Germania mostrassero la stessa impazienza nel riformare il regolamento di Dublino sul diritto di Asilo. Una riforma che Matteo Renzi proporrà ancora una volta al summit europeo del 15 Ottobre. Scrive ancora Olivier Tosseri: “Riforme” è la parola d’ordine del  Presidente del Consiglio, e se i dati non sono incoraggianti, erosione delle percentuali di simpatizzanti PD compresa, questi non vanno visti che come “incentivo ad andare avanti. ”

Già, ma perché le riforme non “funzionano”? Lo spiega Gavin Jones in una interessantissima analisi pubblicata dalla Reuters. In due parole? “Decreti attuativi”. Questi possono prendere mesi, se non anni per arrivare a trasformare una situazione ‘de jure’ a quella ‘de facto’, come spiega Mauro Pisu, responsabile OCSE Italia. Ma non solo, come la mettiamo con il linguaggio indecifrabile delle leggi fa si che il nostro  Paese necessiti di “ministri per la semplificazione”? E i “diritti acquisiti? Scrive Jones che “per arrestare tale declino c’è bisogno di un cambiamento di direzione della politica, ma sembra che l’Italia non abbia deciso da che parte andare (…) I ministri brandiscono l’elenco di riforme (dalla Salva Italia alla Buona Scuola, passando per il Jobs Act e lo Sblocca Italia, ndr) per mostrare che l’Italia ha bisogno di un’interpretazione flessibile della legge di bilancio dell’UE, ma Tanzi (Vito Tanzi viene citato nell’analisi di Jones più volte, ndr) insiste affermando che la sostanza è molto più importante del numero di riforme”. L’Italia ha bisogno di una rivoluzione culturale, politica e amministrativa perché tutto non rimanga che “una tragica illusione”.

Forse la vera  notizia viene dal gas. La scoperta della riserva giacimento Zohr nel Mediterraneo egiziano permetterà forse di cambiare gli equilibri in quella caldissima zona. Scrive Jean Miche Bezat su Le Monde che “la notizia non poteva arrivare in un momento migliore per il Presidente egiziano, il Maresciallo Abdel Fattah Al-Sisi, un momento che vede il suo Paese fronteggiare le minacce del gruppo terrorista SI, una crisi economica lancinante, una grande crescita demografica e una sempre maggiore richiesta di energia che le sue risorse ed infrastrutture non riescono a soddisfare.” Beazat riporta le importanti parole di Descalzi, che afferma che “questa storica scoperta trasformerà lo scenario energetico del Paese”, scenario  dalle mille sfaccettature che influenzano importanti settori . La mancanza di elettricità è stata una della cause che ha fatto crescere l’impopolarità di Morsi, ricorda il giornalista. Quanto di più importante della stabilità interna di un Paese come l’Egitto?  E all’Italia cosa ne verrebbe? “L’ENI detiene il 100% della licenza di sfruttamento e, come evidenziato da Descalzi, i costi di estrazione relativamente bassi  incitano l’ENI a comportarsi da cavaliere solitario, senza dividere i rischi e i costi con altri grandi gruppi, come spesso accade. ENI dovrebbe avere come unico partner la compagnia nazionale egiziana di gas e petrolio”. Inoltre per le nostre PMI grandi opportunità di sviluppo in Egitto. Come ricorda il Prof. Sapelli in una conversazione con Formiche.net,  potrebbe riprendere il discorso del “gasdotto della Pace”  tra il Cairo e Gerusalemme, con un’Italia mediatrice che ne guadagnerebbe in prestigio. Non per niente da mesi Renzi sta cucendo rapporti privilegiati sia con Israele che con l’Egitto, sarà capace di mantenere l’equilibrio anche con Iran e cartello Opec? Tanto lavoro da fare in una condizione dalle mille incognite.

Marcelle Padovani, Italie: Face aux migrants, Matteo Renzi coincé entre l’Eglise et les populistes, l’OBS, 17 Agosto 2015; Anne Le Nir, Migrants: en Italie, échange d’insultes entre extreme droite et Eglise, RFI, 18 Agosto 2015; Olivier Tosseri, Matteo Renzi demande plus de “courage collectif” dans l’accueil des demandes d’asile, sujet de la rentée en Italie, Les Echos, 26 Agosto 2015;AFP per RTBF.be, Crise de l’accuei: l’UE veut enfin agir pour ses milliers de réfugiés, 31 Agosto 2015; The Guardian Nigeria, Migrant crisis will lead to uniform EU rules, 31 Agosto 2015; Tom Kington, Teenage migrant held for killing Italian pensioners, The Times, 1 Settembre 2015; Gavin Jones, Why reforms don’t work so wll in Italy, Reuters, 30 Agosto 2015; Jean Michel Bezat, ENI annonce la découverte du ‘plus grand’ gisement de gaz de la Méditerranée de l’histoire, Le Monde, 30 Agosto 2015.

©Futuro Europa®

Condividi
precedente

Cronache dai Palazzi

successivo

Riprendiamoci Roma!

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *