Riprendiamoci Roma!

Marino, presunto Sindaco di Roma, continua con la solita improntitudine che lo caratterizza a trovare nei fascisti, nei mafiosi, l’alibi, sempre meno credibile, per la sua assoluta insufficienza amministrativa. Cosa ha fatto per Roma nel corso della sua legislatura? Nulla. Si e’ affannato solo a voler apparire vittima di un sistema che, peraltro, lo ha gratificato con un contributo elettorale del famigerato Burzi. Se resiste ancora nel suo posto, più che dimezzato dal Prefetto Gabrielli, lo deve solo al timore di Renzi di andare immediatamente al rinnovo del Consiglio Comunale con una prevedibile scoppola elettorale.

Con le ultime decisioni del duo Renzi-Alfano ,Roma nella sua storia non ha mai conosciuto una gestione così “arlecchina” per la quale non si sa bene chi ha il potere di decidere. Ammesso che qualcuno, finalmente, abbia l’idea di cosa fare per recuperare la città dal degrado in cui versa per responsabilità dell’attuale gestione amministrativa. Una gestione assolutamente inesistente malgrado i ripetuti rimpasti Assessorili. Il Commissario del PD romano, Orfini, dovrebbe capire che anche l’elettorato perbene PD non ne può più di sentirsi responsabile della ignavia di Marino o delle sue uscite ridicole ad ogni pie’ sospinto quale quella di vantarsi di avere “molti nemici” per tutto quello fatto(?) finora.

Il Sindaco di una città deve saper essere il Sindaco di tutti e lavorare per il bene della comunità che lo ha eletto. Marino sembra essere invece il Sindaco di sé stesso che non ha ancora capito di essere stato, di fatto, esautorato nelle sue principali funzioni. Molti si chiedono: ci fa o c’e’? Io ritengo, senza timore di smentita, che c’e’! Per questo vada via se ha ancora un residuo di dignità personale.

Questa penosa vicenda dimostra, ancora una volta, che affidare responsabilità istituzionali a chi non ha esperienza politica, e’ un errore che pesa su tutta la collettività. Ognuno deve fare il proprio mestiere, ammesso che Marino fosse un bravo medico.

Riprendiamoci Roma! E’ questo l’appello che i Popolari per l’Italia lanciano a tutti gli elettori perbene, dovunque politicamente collocati. Lo esige la storia di questa città universalmente riconosciuta, prima di ora, la più bella al mondo. Ostacolare questa possibilità, caro Renzi, significa essere complici della pessima immagine che la nostra Capitale oggi ha dentro e fuori i confini nazionali.

Un Presidente del Consiglio non può permettersi di dire come lui ha detto: “Roma non e’ affar mio”.  Con una frase del genere significa, per meschini interessi di bottega, voler prolungare l’agonia della città. Noi non ci stiamo.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro del Bureau PPE a Bruxelles]

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