Expo, la guerra dei numeri
Una storia lunga otto anni da quando nel 2007 Milano si candidò per l’Esposizione Universale del 2015. Tante le aspettative, troppi i problemi sul tragitto ma finalmente il primo maggio scorso la manifestazione è stata puntualmente inaugurata. Oggi, mentre inizia la battaglia sul dopo-Expo, si combatte su altri fronti, soprattutto quello dei numeri dei visitatori. Gli annunci e le stime calcolavano in 20 milioni i visitatori che avrebbero dovuto varcare i cancelli a fine manifestazione, e non solo, era anche il numero minimo di ingressi per portare a pareggio il bilancio dell’Esposizione.
La guerra dei numeri è subito cominciata. Le “tensioni” tra media e società Expo si sono protratte per i primi tre mesi di manifestazione. Mentre l’AD Sala garantiva numeri importanti, varie inchieste adombravano il successo di EXPO 2015 facendo sorgere dubbi sull’effettivo successo dell’esposizione. Poi da luglio le cose sono cambiate fino all’exploit di agosto che portano il saldo dei visitatori effettivi a 12,2 milioni per i primi 4 mesi di esposizione. Al momento i biglietti venduti sono 13,7 milioni, che ad onor della cronaca hanno visto rallentare la crescita dai 10 milioni acquistati nei primi due mesi di Expo.
A smorzare però l’entusiasmo che da Renzi a Sala viene manifestato tramite i social ci ha pensato Federalberghi. Pur confermando la possibilità che a fine manifestazione si arrivi alla cifra dei 20 milioni di visitatori (catalogando la manifestazione come una delle migliori di sempre) la nota negativa è data dalla stima che 16 dei 20 saranno italiani. Questo, secondo l’associazione di categoria, è sintomo di una scarsa capacità di istituzioni e imprese di promuovere all’estero l’evento di Milano. A suffragare questa ipotesi ci sono anche i dubbi sull’operato della società Explora, creata da Regione Lombardia, per promuovere l’evento nel mondo attraverso canali istituzionali e commerciali.
In effetti, gli unici a poter fornire cifre sulla nazionalità dei turisti sono proprio alberghi ed aeroporti, e le stime sembrano oggettivamente pessime. Anche del “milione” di cinesi annunciati, per ora neanche l’ombra. Mesi fa, la società Expo aveva annunciato una vera e propria invasione cinese, data dalle stime dei biglietti già acquistati dai tour operator del paese asiatico. Cifre che al momento risultano disattese. Dopo che i numeri hanno cominciato ad avere un trend positivo, è stato deciso, al fine di placare i cosiddetti “gufi”, di pubblicare costantemente sul sito di Expo i dati degli ingressi settimanali così da poter tenere monitorato il trend.
Per i due mesi restanti si aspettano ancora circa 6 milioni di visitatori, trend che dovrebbe ricalcare il mese di agosto. Di certo il caldo eccezionale di questa estate potrebbe aver scoraggiato molti e, per poter decretare definitivamente il successo di Expo, saranno fondamentali i numeri dei mesi che rimangono.