Pensiamo al futuro di Roma, non a quello di Marchini
Alfio Marchini e’ così pieno di sé (cosa di questi tempi molto usuale ma che alla fine non porta nulla di buono) non fa suo il proverbio:”Chi troppo vuole nulla stringe”. In realtà il tentativo di fuga da Roma, immaginando un impegno nazionale alternativo a Renzi, nasce dal fatto che il 9% ottenuto nelle precedenti elezioni comunali si e’ sgretolato come neve al sole. La gran parte dei candidati della sua lista, che pure hanno contribuito a quella percentuale,sono stati completamente snobbati in questi due anni ed ovviamente ognuno, sensibilmente deluso, ha scelto strade diverse. Ormai il nostro e’ diventato solo “un personaggio in cerca di autore”.
Il problema a Roma non sono le scelte personali di Marchini che cambiano ad ogni pie’ sospinto. Il problema vero e’ che, se le espressioni politiche e civili della società romana non riconducibili al PD di Renzi-Orfini o ai “grillini” non trovano una comune piattaforma politico-amministrativa, indicando chiaramente le cose da realizzare per far risorgere Roma, non si va da nessuna parte. Chi ama realmente la nostra città, ha il dovere di sedersi intorno ad un tavolo avendo la consapevolezza di dover scegliere, come candidato Sindaco, una persona perbene, autorevole per esperienza politica ed amministrativa consolidata e capace di individuare una Giunta di spessore, che ami fare politica e non servirsene. Marino, purtroppo, e’ il simbolo plateale del fallimento della scelta fatta su un uomo cosiddetto “nuovo”, politicamente privo di sensibilità e fantasia amministrativa. Qualità queste che servono assolutamente a chi si accolla l’onore e l’onere di amministrare una metropoli come la nostra.
L’elettorato italiano ormai pretende fatti, tutela dei propri interessi legittimi, sicurezza per una vita sociale serena. Gli slogan,le ideologie partitiche, i discorsi fumosi ammantati di facile moralismo, non fanno altro che aumentare l’astensionismo. Roma al Movimento Cinque Stelle? Sarebbe come cadere dalla padella nella brace. Può una Capitale come la nostra essere affidata a qualcuno indicato via internet, a prescindere da un suo curriculum adeguato all’impresa non certo facile?
Fanfani, a noi giovani DC che vantavamo per età di essere più adeguati ad interpretare la realtà politica e sociale, soleva rispondere, con quel sorriso beffardo di verace toscano: “Giovanotti, intendiamoci bene, si e’ ‘bischeri’ anche a venti anni”. Con quello che si vede in giro,aveva pienamente ragione.
Pensiamo, dunque, al futuro di Roma e non a quello di Marchini. Riprendiamoci Roma!
[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro del Bureau PPE a Bruxelles]