Salvini-Berlusconi, prove generali d’intesa
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi tentano di ricompattare il centrodestra: questa settimana dovrebbe essere in programma un nuovo incontro ad Arcore tra i due leader. Il condizionale è d’obbligo perché in questi giorni le dichiarazioni si rincorrono: “Se Forza Italia continua in Europa a essere alleata della Merkel come si fa ad allearci?”, ha detto Salvini. “Il centrodestra deve allargarsi e recuperare il voto dei delusi”, è la risposta di Berlusconi. Parole che muovono qualche decimale nei sondaggi ma che, in sostanza, valgono ben poco.
La premessa è piuttosto semplice: il centrodestra deve tornare unito per contare ancora qualcosa. Se Forza Italia e Lega continuano la loro camminata, perché di corsa non si può certo parlare, in solitaria, allora il Pd del premier Matteo Renzi non corre alcun pericolo. La situazione è complessa e piena di sfaccettature. Matteo Salvini vorrebbe sapere se l’ex Cav controlla ancora i suoi gruppi parlamentari. Un quesito dettato dal fatto che Denis Verdini sembra stia creando scompiglio tra le file forziste a Palazzo Madama. Berlusconi, dal canto suo, dopo la rottura del patto del Nazareno è inesorabilmente caduto in un anonimato mediatico certamente inusuale. Da mesi non si vede in tv e la scena pubblica televisiva è tutta per l’altro Matteo, quello della Lega. Una prima prova concreta di future alleanze si avrà il 6,7 e 8 novembre quando il Carroccio ha indetto la tre giorni di blocco totale, chiedendo a Forza Italia di partecipare.
L’altra questione importante sono le amministrative del prossimo anno. Il focus è Milano dove il centrodestra spera di riconquistare Palazzo Marino. Come? Ovviamente andando compatti alle urne, diversamente sarebbe impensabile. E’ ancora presto per formare la squadra, ma per adesso le posizioni restano molto distanti. La Lega vorrebbe candidare il giornalista Paolo Del Debbio; Silvio Berlusconi ha speso parole di encomio per l’ex primo cittadino di Segrate, Adriano Alessandrini. Insomma per trovare un punto d’accordo, per prima cosa, bisognerà scegliere un nome condiviso.
E per finire i numeri. La Lega Nord, secondo gli ultimi dati Ipsos per il Corriere della Sera, si attesta al 13,7 per cento, Forza Italia si ferma al 12,8 per cento, migliorando lievemente rispetto alle scorse settimane. Il Pd resta il primo partito con il 33,1 per cento e tutto il centrodestra compatto (Fi, Lega, Ap, Fdi) si avvicinerebbe alla quota del partito di Matteo Renzi. I conti li faranno anche Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. E per farli tornare, a destra, saranno costretti a trovare un punto d’accordo: su Europa e gestione dell’emergenza immigrazione la missione pare “quasi” impossibile.