Fantastic 4 – I fantastici quattro (Film, 2015)
Sono stato un avido lettore di fumetti Marvel, nei primi anni Settanta, ai tempi in cui era un sogno la possibilità di vedere certi personaggi al cinema, data la pochezza degli effetti speciali. Ricordo due pessimi Spider Man statunitensi con un improbabile attore in calzamaglia che faceva fatica a spenzolarsi da un palazzo all’altro, in assenza di computer grafica. Altri tempi. Adesso si può fare di tutto, persino rovinare personaggi amati dagli adolescenti del passato (Vendicatori, X-Men…), ma anche valorizzare eroi poco attraenti grazie a sceneggiature ben strutturate ed effetti speciali all’altezza (Ant Man). Siano ben fatti o spazzatura camuffata da cinema non ha importanza. Non mi perdo un film di supereroi, prendo mia figlia ed entro al cinema, ripensando al bambino che sono stato e all’emozione che mi dava stringere tra le mani quei giornaletti colorati prodotti dall’Editoriale Corno.
Dopo i modesti I Fantastici 4 (2005) e I Fantastici 4 contro Silver Surfer (2007), finalmente un buon film sul quartetto, nonostante le stroncature critiche: Fantastic Four – I Fantastici Quattro di Josh Trank (2015), che riscrive e modernizza le origini del primo supergruppo Marvel. I puristi storceranno la bocca di fronte a una storia che cambia un sacco di cose rispetto al fumetto originale. Prima di tutto inserisce un padre scienziato di Johnny e Susan Storm, tra l’altro un uomo di colore, con la Torcia Umana nera e la Donna Invisibile figlia adottiva. In secondo luogo fa conoscere Red, Ben e Victor Von Doom fin dai tempi del liceo, rendendo i protagonisti del film più giovani di quanto lo siano i corrispondenti delle storie a fumetti. Infine mette come motivazione ai poteri un viaggio interdimensionale compiuto grazie a una scoperta di Red, perfezionata da Victor, eliminando il viaggio spaziale con i raggi cosmici colpevoli della mutazione.
La sceneggiatura conserva le psicologie dei personaggi come i lettori dei fumetti le hanno conosciute: il geniale Red, il tormentato Ben, il focoso John, la bella Sue, il perfido Destino. Tutto il primo tempo è ben scritto con molti rimandi al passato, alla vita scolastica, alla formazione del gruppo. Meno bene il secondo tempo, incentrato su una battaglia fracassona e su un Dottor Destino troppo disumano e invincibile, lontano anni luce dal personaggio affascinante ideato da Stan Lee e Jack Kirby.
Molta parte della critica ha stroncato senza mezzi termini la pellicola, considerando ancora una volta fallito il tentativo di portare I Fantastici Quattro al cinema. Non siamo così drastici, ché il film non sarà un capolavoro, ma – considerato che siamo di fronte a una pellicola fantascientifica – è ben scritto e può contare su una sceneggiatura priva di buchi. Alcuni hanno visto David Cronenbergh alla base dell’ispirazione registica, a nostro avviso – forse per deformazione professionale legata al cinema italiano – apprezziamo sentori di Terrore nello spazio di Mario Bava (la fotografia e la scenografia della dimensione parallela) e persino L’aldilà di Lucio Fulci. Consigliamo di vedere il film senza tanti pregiudizi. Vi aiuterà a tornare bambini.
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Regia: Josh Trank. Soggetto: Stan Lee, Jack Kirby, Josh Trank, Jeremy Slater. Sceneggiatura: Simon Kinberg, Jeremy Slater. Fotografia: Matthew Jensen. Montaggio: Elliot Greenberg. Effetti Speciali: Skylar Gorrell, Matthew Brady Harris. Musiche: Marco Beltrami, Philip Glass. Scenografie: Chris Seagers. Costumi: George L. Little. Trucco: Bridget Bergman, Jack Lazzaro, LeDiedra Richard-Baldwin. Produttori: Matthew Vaughn, Simon Kinberg. Casa di Produzione: 20th Century Fox, Marvel Entertainment, Mary Films. Distribuzione: 20th Century Fox. Interpreti: Miles Teller, Kate Mara, Michael B. Jordan, Jamie Bell, Toby Kebbell, Reg. E. Cathey.
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]