Ipotesi rimpasto di Governo, le dinamiche
È forse il momento più delicato della presidenza Renzi, in parlamento si stanno affrontando riforme estremamente delicate dall’impatto sociale e politico di estrema rilevanza, in un contesto di estrema instabilità soprattutto al Senato. La maggioranza del premier alla Camera alta è sempre alterna, tra minoranza Dem e responsabili di minoranza, ad ogni votazione ci si trova a fare la conta.
Ed è proprio per questa difficoltà che Renzi ha escogitato un rimpasto post riforme cercando di accontentare tutte le anime della “strana maggioranza” che lo supporta. Dopo essere riuscito a trovare l’intesa ricucendo (per ora) lo strappo con la minoranza Dem sulla Riforma del Senato, si vocifera la possibilità che gli Affari Regionali vengano affidati regista dell’intesa tra Premier e la minoranza, l’ex governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani. Assolto dall’accusa di truffa in Cassazione, è prepotentemente ritornato sulla scena politica esigendo un risarcimento per il suo sacrificio. E da esperto della materia potrebbe essere l’uomo giusto per attenuare le irritazioni dei bersaniani che ancora devono sciogliere parecchi nodi sulle prossime riforme in cantiere.
Ed altri appetiti da saziare potrebbero essere quelli del movimento di Verdini, che nelle votazioni sul ddl Boschi sta risultando determinante per la prosecuzione dell’iter legislativo. All’Ala potrebbe essere concesso un sottosegretario solo se dimostrerà di rimanere fedele alle intenzioni di sostegno al Governo. Insomma per scongiurare di andare al voto prima dell’approvazione definitiva dell’Italicum, Renzi ha deciso di utilizzare lo strumento principe della contrattazione partitica, ossia le poltrone di Governo.
Chi invece dovrebbe mantenere invariata la sua compagine di Governo è NCD, orma sempre più appiattita sulle posizioni renziane con i suoi dirigenti sempre più propensi a confluire nel Partito Democratico. Infatti Quagliariello, che sembrava dovesse essere destinato proprio agli Affari Regionali, rimarrà probabilmente fuori dal Governo.
Renzi in questo periodo difficile cerca di serrare le fila per mettere nell’angolo le opposizioni. Il rimpasto non dovrebbe probabilmente interessare ministri di peso, ma servirà solamente a garantire gli equilibri e l’affidabilità di chi sostiene la sua maggioranza.
Di certo, vista l’aggressività politica mostrata dal premier in questi mesi, ci si potranno aspettare altri colpi di scena capaci di rimescolare le carte. In questa prospettiva a giocare un ruolo importante sarà Berlusconi e il suo partito. Un nuovo sussulto del Patto del Nazareno potrebbe sconvolgere i piani dei molti ora attaccati alla giacca di Renzi.