Grosseto, riconsegnati i sotterranei delle Mura Medicee

Dopo cinquant’anni, i Grossetani potranno finalmente tornare a fruire dei sotterranei delle Mura Medicee che contengono l’intero centro storico. Fino a pochi decenni fa l’attività commerciale e artigiana vi prosperavano, con la presenza di un gommista e di botteghe di mastri ceramisti. Alla comune passeggiata alberata sulle Mura, si aggiunge quella sotterranea, per alcuni cittadini completamente sconosciuta. Niente meno che uno strappo al degrado, con il primo appuntamento di Arena Tirreno-Riabitare Grosseto rigorosamente presso il Bastione Maiano nei giorni scorsi.

Il Comune si è sobbarcato l’intero costo dell’operazione di recupero e riqualificazione. Intanto ha inaugurato il Bastione Maiano, dopo due anni di intenso lavoro. All’interno del progetto di recupero del centro cittadino lanciato dalla Giunta Bonifazi, oltre 300mila euro sono stati spesi a fine dicembre 2013 e ne sono stati stanziati ulteriori 215mila (di cui 80 mila già impegnati).

Si ringraziano l’impegno dell’assessore al Patrimonio e vicesindaco, Paolo Borghi, e dell’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Monaci, per l’iniziativa di rilancio del cassero e delle troniere, l’impianto d’illuminazione e di videosorveglianza lungo le Mura, il percorso ciclo-pedonale sul totale camminamento murario, i lavori a Palazzo Mensini in cui si reinsedierà la Biblioteca Comunale Chelliana, e l’inizio della riqualificazione dell’Ex-Ospedale della Misericordia in via Saffi per ospitare la sede unica del Comune. Senza dimenticare le ordinarie irrigazione e potatura delle piante, assieme al rialzamento, operato attraverso l’inserimento di lecci, pini e ligustri

Continuerà la ristrutturazione del complesso murario, con la realizzazione di un giardino di essenze mediterranee, ma soprattutto le tronière del Bastione Maiano, ossia la cannoniera A e la cannoniera B. Il primo stralcio d’interventi – per cui è già stata espletata la gara d’appalto – interessa la galleria iniziale con cancelli d’ingresso su via Saffi, e la cannoniera A.

A giorni partirà la procedura d’affidamento del secondo stralcio, che coinvolgerà la galleria di collegamento tra le due cannoniere, che diventerà uno spazio da dedicare a eventi culturali e a mostre temporanee, e la cannoniera B, che ospiterà piccoli concerti, presentazioni di libri e altri eventi. Il secondo stralcio riguarderà anche la riqualificazione del vano circolare dell’ex-ascensore – demolito dopo lo stop ricevuto da parte della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio – e in esso il collocamento di un punto ristoro, di un magazzino e di servizi a norma disabili.

I cunicoli delle Mura Medicee collegano il perimetro sotterraneo dell’esagono irregolare che caratterizza la pianta cittadina, da un bastione all’altro, dal Bastione Garibaldi a quello della Rimembranza passando per il Molino a Vento, e dal Bastione della Cavallerizza e quello Maiano al Cassero Senese. L’areazione naturale, previa aperture nel soffitto, garantisce il ricircolo d’aria, e dunque la salubrità degli ambienti.

A seguire la caduta della Repubblica di Siena, su desiderio del Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici, le mura medievali furono completamente abbattute e sostituite con una versione più alta in mattoni, adeguata a sopportare l’artiglieria bellica del tempo. Il progetto si deve all’urbinate Baldassarre Lanci (1565-93), con bastioni a ogni angolo del poligono, tra i quali quello di Nord-Est si prolunga verso l’interno a formare il Cassero Senese. La Città, il “Granaio del Granducato”, dalla posizione d’altissimo valore strategico militare, si poneva come avamposto contro il Regno di Spagna. Il Lanci introdusse e arricchì il nuovo lessico rinascimentale che in quel periodo andava consolidandosi, fu autore di numerose opere idrauliche intraprese per la bonifica della Maremma grossetana, e della Fortezza di Siena contemporaneamente alle Mura grossetane. La costruzione delle nuove mura, iniziata attorno al 1562 dallo stesso Lanci, dopo la sua morte (1571), fu proseguita dal figlio Marino e in seguito da Simone Genga, anch’egli urbinate, per concludersi nel 1593.

Il profilo odierno delle Mura risale al XIX secolo, durante la reggenza di Leopoldo II d’Asburgo-Lorena, mentre c’è ragione di credere che in origine tutte le mura fossero munite del grosso parapetto inclinato che è ancor oggi visibile al Bastione Maiano e, oramai rovinato, alla Cavallerizza e alla Rimembranza. Tra il 1848 e il 1850 avviene la sistemazione delle cortine sulle quali verranno ricavate le passeggiate per collegare tra loro i giardini dei bastioni e dare continuità al parco, con quindi la manifestazione della chiara tendenza alla smilitarizzazione. Gli interventi di trasformazione e la demolizione delle parti murarie continueranno per tutto il XIX secolo, anche dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia. In accordo con la logica della città aperta e la saturazione dell’antico nucleo urbano, è la nascita dei primi sobborghi fuori dalla cinta muraria.

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