Expo, a dieci giorni dalla conclusione

Finalmente Giuseppe Sala, Commissario Straordinario di Expo 2015, può iniziare a dormire sonni tranquilli in attesa di capire se candidarsi alla guida di Milano. Finalmente la soglia dei 20 milioni di biglietti emessi è stata raggiunta. Soglia, questa, necessaria a portare in pareggio il saldo con i costi di realizzazione dell’esposizione universale. A voler fare i puntigliosi, sarà necessario aspettare i conti definitivi perché nel computo generale vengono conteggiati anche i biglietti serali a 5 euro,  che ovviamente pesano sul conto economico finale.

Per ora, limitiamoci a descrivere Expo a dieci giorni dalla sua chiusura. Se i mesi estivi hanno portato oltre alle alte temperature, il gelo sui numeri, settembre ed ottobre sembrano correre a velocità doppia rispetto ai primi quattro mesi di esposizione. Se settembre si è chiuso con circa 4,3 milioni di visitatori, ottobre sembra fare ancora meglio. I dati forniti dalla società mostrano un trend in ulteriore crescita che si attesta tra 1,2 e 1,5 milioni di visitatori a settimana, che fanno presumere di portare il saldo finale mensile intorno ai 6 milioni di visitatori (il che significa aver realizzato la metà degli ingressi in soli due mesi).

Le cause dello scarso appeal estivo dell’esposizione vanno ricercate in diversi fattori: primo fra tutti il caldo torrido registrato a Milano tra giugno e luglio. Le temperature desertiche di fatto non si addicevano ad una giornata spesa in coda tra i vari padiglioni. Al tri fattori possono essere stati legati alla cattiva pubblicizzazione del prodotto all’estero. Ciò è anche supportato dai recenti dati di Federalberghi  la quale ha stimato che il pubblico straniero abbia rappresentato non più del 30% del totale dei visitatori. Ciò è suffragato anche dai dati turistici estivi che hanno visto un incremento delle presenze straniere  circa del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Insomma, fino alla fine, la guerra dei numeri di Expo sarà serrata. Solo dopo una seria ed attenta analisi sarà possibile dire se sarà stato un successo o meno. Gli ultimi due mesi hanno visto anche un’impennata dei biglietti scontati. Ormai i prezzi si aggirano intorno ai 15/20 euro e l’accordo siglato con il ministero dell’Istruzione ha raddoppiato in questi due mesi le presenze di maggio degli istituti italiani.

Alla fine ciò che veramente conterà non saranno il numero di visitatori (che può avere una certa libertà di interpretazione)ma, conti alla mano, capire se Expo Milano 2015 sarà stato un costo per i contribuenti oppure un guadagno. Sarà necessario calcolare anche l’indotto generato in città, ma è scontato che il tema resterà caldo ancora per parecchi mesi.

Nel frattempo sono in corso le scelte per il post-expo, che dovranno ridisegnare il volto del sito espositivo e, probabilmente della città stessa. Ma una cosa è certa, comunque vada a finire, sostenitori e detrattori non giungeranno mai a concordare se Expo sarà stato o meno un successo per il Paese.

©Futuro Europa®

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