Uova italiane, export 2015 in crescita

Sono aumentate del 20% le esportazioni di uova Made in Italy nel primo semestre del 2015, rispetto al 2014, con la produzione nazionale che è arrivata a 12,6 miliardi di pezzi lo scorso anno. Ѐ quanto è emerso in occasione della giornata mondiale dell’uovo che è stata  festeggiata a Expo per ricordare il ruolo centrale delle uova nel nutrire le popolazioni del mondo, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, perché sono un’ottima fonte economica di proteine nobili.

Le uova si dimostrano essere il vero piatto anticrisi con i prezzi che in Italia, nel 2014, sono risultati pari in media a 0,24 euro al pezzo, un importo di poco superiore a quanto si pagava nel 1945. Grazie alla produzione nazionale, l’Italia è praticamente autosufficiente per il consumo di uova con un risultato pari in media a 13,8 kg a persona, un quantitativo pari a più del doppio di quello del dopoguerra.

In termini numerici, nel 2014, ogni italiano ha consumato in media 218 uova, delle quali 142 come semplici uova, mentre le restanti sotto forma di pasta, dolci ed altre preparazioni alimentari. Nel mondo, i maggiori consumatori sono gli Europei con 14,2 kg a persona, con in testa la Danimarca (240 pezzi) e in coda il Portogallo (140 pezzi), davanti agli Americani e, a seguire, gli Asiatici mentre in fondo alla classifica si trova, a grande distanza, l’Africa con appena 2,5 chili a testa.

Le uova di gallina sono state rinnovate nella gamma delle tipologie offerte e nello stile, ma sono all’avanguardia, anche, nel sistema di etichettatura obbligatorio a livello europeo, che consente di distinguere, tra l’altro, la provenienza e il metodo di allevamento con un codice, a numeri, che permette di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (es. IT), seguono le indicazioni relative al codice ISTAT del Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell’allevatore.

A queste informazioni si aggiungono quelle relative alle differenti categorie (A e B a seconda che siano per il consumo umano o per quello industriale) e per indicare il livello qualitativo e di freschezza e le diverse classificazioni in base al peso sono presenti le sigle XL, L, M, S. In Italia è in aumento l’acquisto di uova biologiche, circa del 9%, per un valore stimato in circa 200 milioni di euro ed ha continuato a crescere, con un incremento degli acquisti del 5,9 %, per quanto riguarda il primo semestre del 2015.

Complessivamente, il fatturato delle vendite di uova in Italia è pari a 1,5 miliardi di euro con circa il 45% del prodotto che è utilizzato nell’industria alimentare per la preparazione di pasta, dolci e altri prodotti. La produzione nazionale è garantita dalla presenza di oltre 49 milioni di galline che garantiscono l’autosufficienza per il Paese.

©Futuro Europa®

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