Short Skin (Film, 2015)
Il fiorentino Duccio Chiarini debutta alla grande con Short Skin, ottenendo una nomination ai Nastri d’Argento 2015 come miglior regista esordiente e miglior soggetto originale. Un cast di giovani sconosciuti, tutti molto bravi e affiatati, una storia difficile da raccontare, narrata senza eccessi né volgarità, un romanzo di formazione che ondeggia tra commedia e poesia, senza tempi morti, arricchito da un eccellente finale.
Chiarini racconta la storia di Edo (Creatini), adolescente afflitto da una fimosi al pene che gli impedisce di avere rapporti sessuali, terrorizzato dall’idea di doversi operare. Short Skin (Pelle corta) narra l’amicizia intensa tra Edo e Arturo (Nocchi), altro diciassettenne che sogna di fare la prima esperienza erotica prima della fine dell’estate. Ci sono i rapporti difficili con la sorellina Olivia (Ceravolo), i genitori in crisi matrimoniale, la storia d’amore con Bianca (Agostini) e il rapporto meno poetico con Elisabetta (Raschillà), usata per la prima esperienza.
Short Skin è una piacevole commedia ambientata tra Livorno e Pisa (si vede la stazione, in una rapida sequenza), ma girata tra Forte dei Marmi e Seravezza, in Versilia, con le Alpi Apuane a far da cornice. Fotografia color pastello, suono in presa diretta da manuale (scuola Virzì), sceneggiatura che non fa una piega, dialoghi rapidi e realistici, vernacolo livornese usato con misura, senza gli eccessi tipici della farsa. Colonna sonora dei Woodpigeon, stile country, mai invasiva, che ben accompagna le immagini. Alcune sequenze di grande cinema, realizzate da un regista capace di leggerezza e profondità, laureato alla London Film School, che prima di questa commedia aveva girato alcuni cortometraggi e il documentario Hit the road, nonna!, presentato a Venezia. La sequenza dei due ragazzi che osservano il volo degli aerei e sognano il futuro è da manuale del cinema, alcune scene sul mare non sono da meno, il finale è assolutamente fantastico.
Una commedia elegante, una piccola storia di formazione, minimalista e misurata, che vede protagonista un adolescente alle prese con l’eterno dilemma narrato da Hermann Hesse in Demian. Riuscirà a crescere, nonostante le difficoltà che sembrano insormontabili, affronterà le sue paure, si sottoporrà a un’operazione a lungo rimandata e ce la farà persino a sporgere la testa fuori dal finestrino di un treno in corsa. Edo è diventato un uomo e noi ci siamo riconciliati con il cinema italiano, ancora capace di sfornare belle storie. Bravissimo Matteo Creatini, che ricorda Edoardo Gabriellini in Ovosodo, ma è più spontaneo, meno costruito. Non da meno Nicola Nocchi, così a suo agio nella parte che sembra portare se stesso al cinema.
Abbiamo visto questo film grazie al Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica, benemerita associazione che in tre anni di vita è riuscita a proiettare cento pellicole difficilmente reperibili in una sala di provincia. Domanda retorica di sempre: perché la spazzatura (Ruffini, Siani, Brizzi) viene distribuita e pubblicizzata in grande stile mentre il cinema italiano di qualità è relegato ai circuiti per appassionati? Non lo vuole certo il pubblico, perché una sala di provincia ai limiti della capienza per vedere Short Skin dimostra l’esatto contrario. Cui prodest? Noi ci limitiamo a ringraziare le piccole sale come il Cinema Tirreno di Follonica che ancora continuano a portare avanti un discorso legato alla qualità. Continuate così. Abbiamo un grande bisogno di voi.
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Regia: Duccio Chiarini. Soggetto e Sceneggiatura: Duccio Chiarini, Ottavia Maddeddu, Marco Pettenello, Miroslav Mandic. Fotografia: Baris Ozbicer. Montaggio: Roberto Di Tanna. Musiche: Woodpigeon. Aiuto Regista: Marco Teti. Produzione: Babak Jalali, Duccio Chiarini. Casa di Produzione: La Règle du Jeu. Genere: Commedia. Durata: 83’. Interpreti: Matteo Creatini (Edoardo), Francesca Agostini (Bianca), Miriana Raschillà (Elisabetta), Nicola Nocchi (Arturo), Bianca Ceravolo (Olivia), Bianca Nappi (Daniela), Michele Crestacci (Roberto), Anna Ferzetti (Anna), Crisula Stafida (Pamela), Francesco Acquaroli (medico).
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]