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Economia verde Italia vale 102 mld,ci lavorano 3 mln persone Rapporto Symbola-Unioncamere, è strategica per il made in Italy – Vale 102 miliardi e garantisce tre milioni di posti di lavoro, con 372 mila imprese che ne hanno fatto una vera e propria ricetta anti-crisi puntando su tecnologie a basso impatto ambientale. Questo il ‘peso’ della green economy in Italia secondo quanto emerge dal nuovo rapporto ‘GreenItaly 2015’ messo a punto da Fondazione Symbola e Unioncamere, e promosso in collaborazione con il Conai (Consorzio nazionale imballaggi), nel quale si fa presente che questa spinta “sta contribuendo in modo determinante a rilanciare la competitività del made in Italy”. Una impresa su quattro (24,5%) in tutti i settori con un picco nel manifatturiero (32%), scommette su innovazione, ricerca e qualità. L’economia verde si conferma “strategica” per il made in Italy: 102,497 miliardi di valore aggiunto (10,3%), tre milioni di green jobs (13,2% dell’occupazione complessiva; 294 mila assunzioni previste quest’anno). Inoltre, solo quest’anno 120 mila imprese hanno fatto eco-investimenti. L’economia verde è distribuita in modo uniforme in tutta Italia ma al nord ha il suo punto di forza: la Lombardia guida la classifica regionale per numero di imprese (71.000). Le imprese green funzionano meglio anche sui mercati esteri: esportano nel 18,9% dei casi (la manifattura al 43,4%), e sono più presenti nei mercati extra-europei. Innovano piú delle altre: il 21,9% ha sviluppato nuovi prodotti o servizi. E il fatturato è aumentato, tra il 2013 e il 2014, nel 19,6% delle imprese che investono (nel manifatturiero si sale al 27,4%). “La vocazione italiana alla qualità – osserva il presidente della commissione Ambiente alla Camera Ermete Realacci – si esprime in una tensione al futuro che ha avuto proprio nella green economy uno strumento formidabile”. “L’evoluzione ecosostenibile di una buona parte del nostro sistema produttivo – rileva il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello – è stata funzionale alla crescita della qualità delle nostre produzioni. Continuare a far crescere questo volto ‘verde’ vuol dire anche adoperarsi per creare un contesto più innovativo e competitivo”. (ANSA).

Ambiente: a Rimini via a Ecomondo, grande appuntamento green – Un grande appuntamento che fino al 6 novembre fará di Rimini il punto di riferimento per la green economy con 1.200 aziende che occupano per intero i 16 padiglioni del quartiere fieristico romagnolo e oltre 100mila operatori attesi da 90 Paesi. Al taglio del nastro il presidente di Riminifiere, Lorenzo Cagnoni, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti che ha sottolineato la centralità dell’economia verde: “Oggi l’impresa o è verde o è condannata a rimanere indietro”. Una giornata intensa, quella inaugurale. Che ha visto la partenza anche della quarta edizione degli Stati Generali della Green Economy. La prima delle due giornate è stata l’occasione per la presentazione della prima Relazione sullo stato della green economy in Italia. Solo una piccola parte dell’importante contenuto di approfondimento del Salone fatto di duecento convegni e oltre mille relatori. Molti dei quali all’insegna dell’economia circolare che punta all’utilizzo, nel ciclo produttivo, di materie ‘prime’ e ‘seconde’ superando i paradigmi economici attuali. Sono green le imprese che hanno trainato e stanno trainando la ripresa italiana. Abbiamo confermato che l’impresa o è verde o è condannata a rimanere indietro. 18 anni fa quando si dicevano queste cose si rischiava di passare per visionari. Ora dobbiamo uscire dalla trappola della Green economy. Tutta l’impresa deve diventare verde anche quella pesante”. Ecomondo sempre piúùpunto di riferimento. Anche grazie ai tanti appuntamenti che la affiancano all’interno della Fiera: Key energy sull’Energia e della Mobilità Sostenibile in Italia; Key wind, per le aziende del settore eolico; Key energy white evolution sull’efficienza energetica; Sa.lve il salone biennale del veicolo per l’igiene urbana; H2R Mobility for Sustainability; Cooperambiente, il salone del sistema cooperativo legato alliambiente; e Condominio eco con le soluzioni tecnologiche per gli immobili residenziali. (ANSA).

Ddl ambiente: Ferrara (Pd), opportunità da “oil free zone” -“E’ stato approvato l’articolo 71 del Collegato Ambiente che prevede l’istituzione delle Oil Free Zone, per incentivare sul territorio l’autosufficienza energetica senza uso di fonti fossili. Si tratta di una misura coerente con l’obiettivo del Collegato ambientale: restituire l’immagine di un Paese proiettato verso nuove sfide, attraverso un modello di sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale”. Lo dice la senatrice del Pd Elena Ferrara. “Già nel mio intervento in aula di qualche giorno fa – prosegue Elena Ferrara – ho voluto ricordare la preoccupazione di cittadini e amministratori locali rispetto al progetto di perforazione sul territorio di Carpignano, che interessa le province di Novara, Biella e Vercelli. Eventuali perforazioni petrolifere avrebbero un forte impatto ambientale, tanto da interferire con il modello di sviluppo locale, fondato sulle produzioni agricole di alta qualità. Questa norma che consente di istituire le Oil Free Zone costituisce dunque un’opportunità per il nostro territorio e i Comuni che faranno una scelta così innovativa vanno sostenuti”. (ANSA).

Ddl Ambiente:ok caccia a cinghiali ma con limiti,domani voto Storni a rischio solo se in aree coltivate di pregio – Caccia aperta ai cinghiali, ma solo nei periodi previsti dal calendario venatorio regionale, e ripopolamento esclusivamente nelle aziende faunistiche e agrituristiche venatorie e nelle zone di addestramento cani. Divieto dunque di immissione di esemplari alloctoni (non della zona) e divieto assoluto di dargli da mangiare. E’ questa, in estrema sintesi, la soluzione che è stata trovata nell’Aula di Palazzo Madama alla questione dei cinghiali considerati in molte regioni un problema per l’agricoltura e la sicurezza. L’Assemblea del Senato ha infatti approvato l’emendamento del relatore Stefano Vaccari al collegato ambientale 2014, ormai in dirittura d’arrivo. Oggi si è concluso l’esame degli emendamenti e per domani sono previste le dichiarazioni di voto e il voto. Gli interventi contro la proliferazione dei cinghiali contenuti nel Collegato ambientale, spiega Vaccari, consentono “non di cacciare tutto l’anno”, ma di “rendere piú concreta ed efficace la lotta alla diffusione di questa specie animale sul nostro territorio”. Per quanto riguarda gli storni, invece, non si prevedono deroghe automatiche per la caccia che potrebbero esporre l’Italia a infrazioni Ue, ma si dà il via libera alle doppiette solo nel caso in cui i volatili mettano a repentaglio zone dedicate a colture “specifiche” e di pregio. Se approvato domani dall’Aula del Senato, il testo dovrebbe tornare alla Camera.(ANSA).

©Futuro Europa®

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