Ermete Realacci: Servizio Civile obbligatorio, per il bene comune
Istituire il Servizio Civile di sei mesi obbligatorio per tutti, sia per i ragazzi che per le ragazze, finalizzato anche a servizi sociali, ambiente e protezione civile: l’’idea è del Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, deputato PD. Perché obbligatorio? E perché di sei mesi? A Futuro Europa il presentatore della proposta di legge, che è stata sottoscritta da numerosi parlamentari di diversi gruppi politici ed è aperta al sostegno di tutte le forze politiche, ha spiegato che “oggi la difesa della Patria è difesa dell’Ambiente, del nostro straordinario patrimonio e del bene comune rappresentato dalla convivenza civile e dalla coesione sociale: l’obbligatorietà ha la funzione di stabilire un principio, ed il servizio civile obbligatorio non nasce in alternativa al servizio civile volontario, che ha un valore straordinario”.
Presidente, il tema della cura dell’Ambiente e della Protezione Civile, al quale la sua proposta di servizio civile obbligatorio è prevalentemente rivolta, è sempre più ‘caldo’. Ci sono gli strumenti, ci sono gli allarmi, e ci sono le esperienze di intere comunità; eppure i disastri e le vittime non sembrano diminuire.
Se pensiamo alla Protezione Civile, dobbiamo dire che noi abbiamo una struttura che funziona. Molto, nella sua efficienza, è dovuto alla professionalità. Ciononostante verifichiamo che l’assenza di cultura diffusa su questa materia procura vittime: basti pensare all’alluvione di Sarno e ad altre, che hanno provocato vittime in maniera sorprendente. Accade perché molte volte ci sono vittime a causa di comportamenti imprudenti: come quando, durante un evento meteorico importante, anche in presenza di allarmi, le persone rimangono all’interno della propria auto, o si spostano in auto, o si prodigano per salvare la macchina.
E’ vero: di fronte ai disastri è abituale accusare a caldo le istituzioni, le strutture, o l’ ‘evento meteorologico di eccezionale violenza’, invece di analizzare a freddo a come si è arrivati alle distruzioni e alle morti.
Le ‘calamità’: se pensiamo, ad esempio, al caso dei terremoti, verifichiamo che non abbiamo sistemi per prevenirli; ma alcune delle loro conseguenze più gravi possiamo prevenirle. Il problema è che su come prevenire i disastri, e come comportarsi quando si verificano, non c’è cultura. Avere una popolazione informata sia nell’emergenza che nell’ordinarietà può fare la differenza.
La sua proposta mira quindi a creare questa cultura in tutti i cittadini, fin da giovani.
L’obiettivo del servizio civile obbligatorio è creare una ‘infrastrutturazione civile della società’.
E la natura di ‘servizio civile’ non è snaturata dall’obbligatorietà.
Sono assolutamente favorevole alla forte estensione del servizio civile volontario. Pensare a un servizio civile obbligatorio da affiancare all’importante esperienza del servizio civile volontario significa tuttavia lavorare per la tenuta del tessuto sociale, per la crescita del senso civico nel Paese, per rafforzare le importanti esperienze di volontariato civile che l’Italia vanta. Negli ultimi anni, solo per citare un caso, le associazioni di protezione civile hanno svolto un’opera sempre più importante di controllo e manutenzione del territorio, di informazione ai cittadini sulla mitigazione del rischio idrogeologico, e rappresentano un vero fiore all’occhiello del nostro Paese. Rafforzare questa idea di Italia significa costruire un futuro migliore per i nostri giovani. Il servizio civile obbligatorio però, con le sue caratteristiche e modalità di attuazione, ha una ulteriore funzione: è utile per costruire l’ Italia del futuro. Non riesco ad immaginare una comunità nella quale questi problemi non vengano affrontati.
[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]