Italia delle Regioni

Per ora i ‘saldi’ della Legge di Stabilità non cambiano: il miliardo in più per il Fondo sanitario, che ammonta, quindi, per il 2016 a 111 miliardi. Inoltre è stato approvato  venerdì  6 novembre dal Consiglio dei Ministri l’atteso decreto salva-Regioni, che nei momenti più aspri del confronto governo-Regioni era sembrato in bilico, che rappresenta una sorta di escamotage tecnico “di natura contabile”, come ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, per evitare il buco complessivo da 20 miliardi che si prospetta per le casse di quasi tutte le Regioni che hanno usato per altri scopi i fondi assegnati per pagare i fornitori, definiti  “debiti della Pa”.

Il treno del rapporto Stato-Regioni sembra per ora tornato a viaggiare sul binario giusto. E’ questa la sensazione che si ricava dal tenore delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, al termine di più di un’ora di serrato confronto svoltosi mercoledi 4 novembre fra le regioni e il Governo, rappresentato dal presidente del consiglio , Matteo Renzi, dal sottosegretario Claudio De Vincenti, e dai ministri Beatrice Lorenzin, Marianna Madia, Piercarlo Padoan, a palazzo Chigi.

“La mia – ha detto Chiamparino – è una valutazione positiva, intanto per la tempestività ed autorevolezza dell’incontro, secondo perché si è definita un’intesa di percorso e anche di merito per alcuni aspetti”. E’ stato l’esatto opposto di un luogo di divertimento: un’ora e mezza di confronto serrato, di lavoro utile e proficuo”. “Mi pare si sia definita un’intesa di percorso e per alcuni aspetti di merito che mi pare possa portare a condividere la legge di stabilità, che peraltro in una conferenza definimmo un bicchiere mezzo pieno”. Sono state valutate  le possibili novità alla luce di un lavoro che sarà fondamentale, visto che tra l’altro si occuperà anche di centralizzazione degli acquisti, soprattutto per capire le ricadute finanziarie di questo lavoro e quindi capire se il miliardo mancante può essere implementato nel 2016 o se si possono fare interventi sulla pluriennalità.

Chiamparino poi ha sottolineato che sono in corso due tavoli tecnici, uno sulla farmaceutica e uno sui costi standard, che “potrebbero produrre dei risparmi” che il governo “si è impegnato a valutare dal punto di vista delle ricadute finanziarie anche negli anni successivi”. Il presidente della Conferenza delle regioni ha poi approfondito  “un punto di merito”: “ad una mia domanda se nel miliardo” in più del fondo sanitario nazionale “siano previste anche le risorse per il rinnovo del contratto ci è stato detto che ci sono 120 mln di euro per il personale sanitario al di fuori dal fondo, disponibili per i contratti. Non so se sono fondi sufficienti, ma è un fatto di merito positivo”.

Non solo. “Nel corso della riunione abbiamo trovato proposte per trovare una migliore collaborazione tra Regioni e Stato per migliorare l’utilizzo dei fondi 2016 per lo sviluppo e coesione (Fsc), che ha ricadute utili sugli investimenti”. Considerazioni che portano Chiamparino ad affermare che proporrà “di dare un giudizio positivo con degli emendamenti” in merito al parere che domani in Conferenza Unificata le Regioni dovranno dare proprio sulla legge di stabilità. In ogni caso le Regioni seguiranno nelle prossime settimane la legge di stabilità “insieme al governo anche perché l’intesa definitiva siamo tenuti a darla entro il 31 gennaio dell’anno prossimo”.

Rimangono “due i problemi”: i 4,2 miliardi di tagli che derivano dal pregresso (“due miliardi incidono per il minor aumento del fondo sanitario, il resto insiste sugli altri comparti”), mentre “il secondo tema è la sanità: c’è un aumento di un miliardo. I conti dicono che il costo complessivo da coprire è di 2 miliardi tra contratti, farmaci innovativi, Livelli essenziali di  assistenza “. Ma sull’aspetto dei farmaci innovativi salvavita il presidente ha voluto puntualizzare: “per essere chiari, vorrei chiarire che i farmaci salvavita consentono anche di risparmiare sulle terapie. Se questi farmaci me li rendono disponibili, a me va bene perché io sono interessato poi a poterli distribuire a tutti coloro che ne hanno bisogno”.

Ma sulle dimissioni preannunciate da Presidente della Conferenza delle Regioni, Chiamparino precisa: “dato che le mie dimissioni non sono legate alla Legge di stabilità, non c’è rapporto tra le due questioni e quindi sono confermate”. Per il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti e presidente della regione Liguria, nonostante l’incontro, la legge di stabilità resta “ampiamente insoddisfacente anche per il pluriennale”. “Per gli anni futuri sono previsti tagli che pure i tecnici giudicano insostenibili.  A Toti fanno eco il governatore della Lombardia, Roberto Maroni e quello del Veneto, Luca Zaia. C’è la disponibilità del governo a trattare alcune materie di dettaglio – conclude il presidente della Liguria – ma ciò non basta a cambiare giudizio su questa finanziaria”.

©Futuro Europa®

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