Verso Milano 2016

Aleggia ancora un velo di incertezza sul futuro sindaco di Milano. Gli schieramenti politici sembrano affrontarsi in un lungo incontro di boxe, dove siamo ancora nella fase di studio dell’avversario, con qualche timido accenno di attacco, ma ancora non troppo deciso. I colpi in questo incontro cerca di batterli solo Matteo Renzi, cosciente che l’esperimento Pisapia non ha dato i frutti sperati e che l’unica strategia è quella di sfruttare la propria posizione di governo per sorprendere con effetti speciali la cittadinanza. E così pronti via, 1.5 miliardi di euro il 10 anni per lo “Human Technopole” sul sito Expo. Idea grandiosa che però non sembra piaciuta al mondo accademico meneghino che si vedono usurpato il ruolo di capofila dall’Istituto di Tecnologia Italiano di Genova.

Ma l’affondo non finisce qui. Renzi spera che Giuseppe Sala, il grande regista di Expo accetti di candidarsi con le file del Pd. Primi timidi segnali positivi sembrano essere arrivati dall’interessato, dettosi disponibile alla candidatura con tanti se e tanti ma. Tanti dubbi a partire dalle primarie e dalla composizione della coalizione. La sinistra radicale, anche a Milano ha un certo peso, oltre all’insofferenza governativa, soffre l’idea che un uomo della borghesia e della tradizione industriale possa fare il loro candidato. In tal caso però Renzi, se Sel e compagni non dovessero rimanere nella coalizione, prenderebbe due piccioni con una fava. Da un lato si priverebbe di quella fazione più problematica, che si è prima contrapposta ad expo e potrebbe poi opporsi al postexpo, e dall’altra tentare la strada di cancellazione delle primarie, vero punto di domanda.

Se quindi a sinistra le cose sembrano lievemente più delineate, tralasciando il Movimento 5 Stelle che a Milano, oltre non avere lo stesso appeal nazionale, ha dimostrato fino ad ora di non avere per nulla capacità amministrative (vedi Parma) e gli oscuri metodi di selezione del candidato lasciano molti dubbi su tutto il movimento, ben più enigmatica è la situazione nel centrodestra.

Dopo che i giornali han candidato mezza città, Del Debbio sembra essere l’unico nome che possa realmente essere una alternativa a Sala. Se la Manifestazione di Bologna, ha di fatto sancito l’alleanza di Centrodestra, a Milano, l’esclusione di NCD non è così scontata. Gli alfaniani possono contare su un simpatizzante d’eccezione, il governatore Maroni. L’ex segretario leghista ha sempre mostrato una certa affinità con i dirigenti lombardi, che in loro difesa possono vantare aperte e pubbliche critiche al partito romano.

I tentennamenti a destra rispecchiano l’incertezza di sinistra: nessuno vuole mettersi in gioco prima dell’altro e si continua a  fare melina, fino a quando la situazione non prenderà lineamenti più definiti. Per il momento l’unico non pervenuto è l’ufficiale candidato Corrado Passera. Sicuramente è alla finestra a guardare due polli spennarsi, pronto ad inserirsi al momento più opportuno.

Sicuramente la situazione dovrebbe sbloccarsi con l’anno nuovo, salvo “interventi correttivi” da parte della Procura di Milano.

©Futuro Europa®

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