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Clima: schiaffo a Obama, no Senato Usa a misure su centrali – Via libera del Senato americano a una risoluzione che blocca alcune delle principali norme del presidente americano Barack Obama sul clima. Con 52 voti a favore e 46 contrari, il Senato boccia l’iniziativa sulla stretta delle emissioni di anidride carbonica delle centrali elettriche esistenti. Il no arriva a pochi giorni dal vertice sul clima di Parigi. Lo riporta la stampa americana. (ANSA).
Clima: Obama insiste e spinge per accordo storico a Parigi Incontra Ceo a Manila, esorta su emissioni e pressioni su Stati – Il presidente degli Stati Uniti insiste sulla necessità di raggiungere un accordo globale sui cambiamenti climatici e in vista della cruciale scadenza tra due settimane al summit di Parigi ne fa tema centrale anche del suo viaggio in corso in Asia, partecipando a Manila ad un incontro con Ceo e business leader a margine dell’Asia Pacific Economic Cooperation summit. L’intenzione è di spingere per la riduzione di emissioni ed esortare a fare pressioni sui governi affinché firmino un patto internazionale sul clima. Il tema dei cambiamenti climatici è per Obama una chiara priorità, sin particolare in vista della scadenza del suo secondo mandato, una ‘battaglia’ che dal piano interno ha portato su quello internazionale e che considera cruciale per l’ereditá della sua presidenza. (ANSA).
Clima: Ipcc, politiche giuste incidono poco su Pil mondiale – “Il mix di politiche energetiche, economiche, fiscali, agricole e finanziarie necessarie per adattarsi ai cambiamenti climatici e per mantenere sotto i 2 gradi centigradi l’aumento globale di temperatura potrebbe incidere per meno dello 0,06% del Pil mondiale”. E’ il calcolo fatto da Jean-Pascal van Ypersele, vicepresidente uscente dell’Ipcc, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, intervenuto a Rieti all’apertura del XII Forum internazionale Greenaccord dell’informazione ambientale. “E tale dato – ha sottolineato il climatologo belga – non tiene conto dei benefici economici legati alla tutela degli ecosistemi e delle risorse naturali”.(ANSA).
Ambiente: Oms, per cambiamenti clima decine di migliaia di morti l’anno – “Ogni anno nel mondo i cambiamenti climatici uccidono decine di migliaia di persone”. Vittime causate da eventi meteorologici estremi come colpi di calore e inondazioni, e ancora da smog, acqua e cibi contaminati, scarse condizioni igienico-sanitarie e dall’influenza che i fattori ambientali possono avere sull’andamento di varie malattie. L’Organizzazione mondiale della sanità lancia un richiamo ai Governi che si preparano alla Conferenza Onu sul clima (COP-21). Il summit in programma a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre, avverte l’agenzia ginevrina, “offre al mondo l’opportunità importante non solo di raggiungere un accordo internazionale sul clima, ma anche di proteggere la salute delle generazioni presenti e future”. Per l’Oms il documento conclusivo dei lavori sarà un vero e proprio “trattato di salute pubblica, dalle potenzialità salvavita”. L’agenzia delle Nazioni Unite per la sanità stima che nel 2012, nel mondo, 7 milioni di persone siano morte per malattie legate all’inquinamento atmosferico. Un dato che rende lo smog il principale fattore di rischio ambientale per la salute. L’Oms prevede inoltre che, dal 2030 al 2050, i cambiamenti climatici provocheranno un’extra-mortalità annua pari a 25 mila decessi per malaria, diarrea, stress da calore e denutrizione. I più colpiti saranno i Paesi a basso reddito, in particolare donne e bambini, aumentando il gap sanitario fra la metà ricca e quella povera del mondo. Oltre alle strategie di contrasto ai cambiamenti climatici già note e documentate, che “possono tradursi in benefici importanti per la salute pubblica”, l’Organizzazione mondiale della sanità individua una serie di misure potenzialmente efficaci anche termini medico-sanitari: “Investire sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, sulle energie pulite e rinnovabili e sul rafforzamento della resilienza climatica – assicura l’agenzia – significa investire in salute”. Attuare interventi efficaci per abbattere le emissioni di inquinanti di breve durata, come il black carbon e il metano prodotti dai veicoli, permetterebbe secondo l’Oms di “salvare circa 2,4 milioni di vite all’anno e ridurre il riscaldamento globale di circa 0,5 gradi centigradi entro il 2050”. E ancora: agire sulla leva del prezzo dei carburanti inquinanti per compensare gli effetti negativi sulla salute consentirebbe di “dimezzare le morti per inquinamento outdoor, diminuire di oltre il 20% le emissioni di CO2 e aumentare le entrate di circa 3 trilioni di dollari all’anno: più della metà della spesa sanitaria globale”. Infine implementare sistemi di allerta rapida sulle ondate di calore, e proteggere la qualità delle acque e i servizi igienico-sanitari dagli effetti di inondazioni e siccità, “garantirebbe di non rallentare o addirittura invertire i recenti progressi contro le malattie sensibili al clima”. “In attesa della COP-21 i Paesi hanno preso impegni importanti, ma bisogna fare di più”, esorta l’agenzia dell’Onu. “Se gli Stati sapranno intraprendere azioni forti per affrontare il cambiamento climatico, proteggendo e promuovendo la salute – conclude l’Oms – riusciranno a costruire insieme un pianeta migliore non solo dal punto di vista ambientale, ma anche più sano e sicuro”.(AdnKronos)