Italia delle Regioni
“Ricostruire un equilibrio per il governo locale: comune, nuova area vasta, città metropolitana”: è questo il tema di un seminario promosso e organizzato dalla Fondazione ItaliaDecide, lunedì 30 novembre ore 14.30, alla Camera dei Deputati, presso l’Auletta dei Gruppi Parlamentari. Nel corso dell’incontro ci si confronterà su diverse questioni. In primo luogo nell’ intenzione degli organizzatori c’è l’esigenza di fornire un quadro sull’ente di area vasta nell’esperienza degli Stati europei. Un ente di area vasta è percepito ovunque come necessario, ma il tema trascina con sé un’altra questione cruciale, ovvero come dovrebbe essere costruito in Italia tale ente. Ad esempio, si chiedono gli organizzatori, “necessariamente dentro i confini regionali?”.
L’occasione consentirà poi di affrontare non solo il “destino delle Province”, ma il governo complessivo dell’area vasta. Un’analisi che partirà proprio dalle scelte operata dalla legge 56/14 nella direzione del riordino degli enti di area vasta (province e città metropolitane) come enti di secondo grado. Un altro spunto di discussione riguarderà la collocazione degli enti di area vasta nel quadro delle riforme costituzionali e ordinamentali. “Il trasferimento effettivo delle funzioni dalle Province ad altri enti – si legge nella presentazione del seminario – dovrebbe individuare preliminarmente l’ente destinato ad esercitare attualmente le funzioni che erano attribuite alle Province: consorzi di Comuni e soprattutto Regioni, con registrazione di tutte le disparità verificatesi di fatto. Ad es., la Toscana si è “ripresa” le funzioni provinciali mentre la Campania è rimasta in attesa del riordino complessivo. È evidente che per rispondere alla domanda occorre una mappa il più possibile completa, con l’apporto indispensabile delle associazioni degli enti locali. Infine, è centrale il tema del quadro finanziario che deve dare conto degli scostamenti fra disponibilità delle risorse previste per gli anni a venire, relative alle funzioni già esercitate dalle Province, e l’individuazione degli enti che tali funzioni attualmente esercitano”.
Sul fronte della sicurezza urbana, in questo periodo di rischio di attentati, i sindaci ed i Comuni “sono impegnati per garantire la sicurezza dei cittadini” rispetto all’allarme terrorismo. “In questi giorni ho sentito spesso il presidente del Consiglio, il ministro Alfano e i rappresentanti del governo, stiamo concertando insieme le misure sulla sicurezza da prendere”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, al termine del comitato direttivo dell’associazione che discuteva anche del Disegno di Legge sulla sicurezza urbana che nei prossimi giorni approderà in Consiglio dei ministri. Fassino ha ricordato che “le misure assunte dal governo vanno in questa direzione. Insieme al ministero dell’Interno e alle autorità prefettizie abbiamo già preso opportuni accordi e operiamo in questa chiave. Siamo impegnati in ogni Comune a garantire che la vita della comunità prosegua in serenità e sicurezza”, ha aggiunto il presidente Anci. “Siamo impegnati in ogni territorio a garantire che la vita delle nostre comunità prosegua nella serenità e nella sicurezza – ha continuato -, respingiamo il ricatto terrorista che vorrebbe ambiare la nostra vita e farci vivere ognuno isolato. Pensiamo che il modo migliore sia rispondere garantendo che la vita delle nostre comunità prosegua con tutte le attività programmata, garantendo la sicurezza necessaria”. “Riteniamo che ogni misura che il governo assume per la sicurezza dei cittadini sia la benvenuta e ci sentiamo coinvolti e pronti a dare il nostro apporto e il nostro contributo”, ha concluso Fassino condividendo “le misure del governo in questa direzione”.
Di sicurezza urbana ha parlato durante i lavori del direttivo anche il sindaco di Catania e presidente del Consiglio Nazionale Anci, Enzo Bianco che ha presentato un’informativa che ha avuto il via libera dei sindaci. “Grazie al lavoro svolto dall’Anci il testo del ddl sulla Sicurezza urbana è stato sostanzialmente riscritto. Si tratta di modifiche importanti, prima fra tutte quella riguardo l’impostazione stessa del nuovo ddl che permetterà ai Comuni di interloquire direttamente con lo stato sul tema della sicurezza nelle nostre città”. A giorni – ha aggiunto Bianco – il provvedimento andrà in Consiglio dei ministri. Se riceverà parere favorevole chiederemo a governo e Parlamento di prevedere una corsia preferenziale per permettere ai Comuni di avere gli strumenti adatti a garantire la sicurezza delle nostre comunità”.