Allarme terrorismo: la Lega e gli altri
I tragici fatti di Parigi hanno segnato profondamente tutti noi, ma hanno anche fatto riflettere sul sistema di controlli dentro e fuori Schengen. Sotto accusa è sicuramente il canale dei Balcani, che nelle ultime settimane ha visto implementare il flusso di profughi esponenzialmente con non poca tensione tra i paesi membri. In sostanza la situazione attuale pone non poche riserve sulla gestione della sicurezza nel nostro paese come nel resto d’Europa. E a cavalcare l’allarme globale ci sono forze politiche che hanno sempre fatto del nazionalismo e della lotta all’immigrazione il loro cavallo di battaglia.
Nel nostro Paese le reazioni agli attacchi sono state molteplici e i sondaggi cominciano a mostrare il crescere di una vera e propria psicosi da attentato subito cavalcata dalle forze politiche come la Lega. Ed è proprio il leader del Carroccio ad attaccare pesantemente il Governo sulle politiche buoniste finora utilizzate per la gestione degli immigrati. In un Paese in perenne campagna elettorale come l’Italia, sono sempre i sondaggi a determinare il sentiment generale della popolazione che mostrano come la comunicazione grezza di Salvini in queste situazioni premi maggiormente. I dati, seppur contrastanti mostrano un trend di crescita, lento ma costante, della Lega, anche se senza particolare rilevanza in queste giornate.
Nonostante le profonde critiche ad Alfano, il Ministro dell’interno riscontra una improbabile e rara crescita del suo gradimento personale, questo a fronte più che delle promesse di sicurezza del nostro Paese, per le parole pronunciate in intercettazioni di mafiosi pronti a fargli fare la fine del presidente americano J.F Kennedy. La situazione politica nel nostro paese tutto sommato non ha registrato veri e propri stravolgimenti nell’opinione pubblica e, oltre alle preoccupazioni per il Giubileo, il Governo non pare volersi far coinvolgere dal terrore generalizzato e ha al momento rimandato qualsiasi possibile intervento in materia di sicurezza. Questo, stando sempre ai sondaggi che mostrano evidente preoccupazione della popolazione, ha evidenziato un leggero calo nelle intenzioni di voto verso il PD, che al momento ha da gestire la complicata partita della Legge di stabilità e le conseguenti frizioni interne, amplificate dalla difficile gestione delle Amministrative del 2016.
Insomma, l’effetto Parigi al momento sembra scongiurato. Intanto, il Presidente francese ha chiesto più poteri e i nuovi governi nazionalisti dell’est chiedono anch’essi misure più restrittive. Qui da noi, oltre a qualche parola grossa, nessun leader ha premuto la mano sulla situazione cercando di approfittare del momento per destabilizzare la già complicata situazione politica italiana, ma se il clima di terrore dovesse perdurare, sicuramente in futuro potremmo assistere a prese di posizioni ben più incisive di quelle attuali.