Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts (Film, 2015)
Snoopy & Friends è un film anche un po’ italiano, perché il regista Steve Martino è nato a Toro, dalle parti di Campobasso, dove ha preteso che si svolgesse l’anteprima mondiale (31 ottobre) di un film tanto atteso. Confesso che ero scettico sul valore di un’operazione dal chiaro sapore commerciale, anche perché dopo la morte di Schulz – avvenuta nel 2000 – nessuno aveva più provato a interpretare il magico mondo dei Peanuts, né su carta né su celluloide. La visione del film mi ha fatto ricredere, a parte un inutile 3D (che si apprezza solo nelle scene di Snoopy pilota), il controllo della famiglia Schulz (Bryan e Craig sono gli sceneggiatori) ha fatto in modo che entrassero a far parte della troupe soltanto persone rispettose della tradizione, in grado di capire la complessità psicologica di una creazione letteraria capace di lasciare un segno nella cultura del secondo Novecento.
L’idea del film nasce nel 2006, ma servono anni di studio per riproporre i disegni ispirati al classico stile del creatore, per imbastire un mix di sceneggiatura e musica che non tradisca il passato senza limitarsi a uno sterile omaggio sotto forma di remake di vecchi film e fumetti. La storia è costruita sulla trama principale che vede l’impacciato Charlie Brown innamorato perso della ragazzina con i capelli rossi e sulla sottotrama di Snoopy che sogna di scrivere un romanzo su presunte gesta eroiche compiute come pilota nella Prima Guerra Mondiale contro il perfido Barone Rosso e sull’amore per un’intrigante cagnolina.
Tutti i tormentoni tipici del fumetto di Schulz vengono rispettati: Lucy psichiatra a 50 centesimi per seduta, Linus con l’immancabile coperta che fornisce saggi consigli, Piperita Patty che chiama Charlie Brown con il nomignolo di Ciccio, Snoopy che pensa come un essere umano e bacia Lucy inorridita, Lucy che toglie la palla da rugby dal piede di Charlie Brown mentre sta calciando, l’aquilone che Charlie Brown non sa gestire, Schroeder innamorato di Beethoven, i grandi che non si vedono mai e parlano un linguaggio indistinto, il magico mondo dei bambini descritto come un universo parallelo fatto di sogni e speranze. Le psicologie dei personaggi sono approfondite, migliori dei cartoni animati anni Settanta-Ottanta, che non hanno mai raggiunto il livello qualitativo delle strisce giornaliere e delle tavole domenicali disegnate dal geniale Schulz.
Certo, anche in questo film si avvertono i limiti cinematografici di personaggi che danno il meglio di loro stessi soltanto se utilizzati con il linguaggio del fumetto breve, della striscia incalzante che per settimane riproduce un tema, fino a costruire una saga interiore che stigmatizza i difetti del mondo dei grandi. Le cose migliori della pellicola sanno di già visto per chi è stato un appassionato divoratore di strisce pubblicate sulla rivista Linus fondata da Oreste Del Buono e dei volumi antologici che imperversavano negli anni Settanta, mentre la parte squisitamente cinematografica è pensata solo in funzione del 3D, quindi abbastanza inutile. C’è da dire che i personaggi vengono presentati ai bambini del 2015, del tutto a digiuno di cosa hanno rappresentato i Peanuts nella cultura del passato, quindi è positivo che siano riproposti in maniera filologicamente corretta, senza tradire lo spirito dei caratteri inventati dal loro autore.
Non sono sicuro che Schulz padre avrebbe apprezzato il finale, ma gli sceneggiatori (figli) hanno deciso di metterci del loro, senza limitarsi a imitare vecchie situazioni. Charlie Brown che diventa popolare, a suo modo un vincente (dopo anni di pesanti sconfitte), la ragazzina dai capelli rossi che finalmente si vede, dichiarando simpatia per un buffo bambino dalla testa rotonda che definisce buono, gentile d’animo, diverso dagli altri… non sono soluzioni narrative che fanno parte della filosofia di Charles M. Schulz. Perdoniamo tale scelta cinematografica soltanto perché la resa grafica e stilistica del cartone animato è talmente corretta da riuscire a far compiere un nostalgico tuffo nel passato. Un film da vedere, insieme ai vostri figli, anche perché dovrete spiegare un sacco di cose.
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Regia: Steve Martino. Soggetto: Charles M. Schulz (tratto dalla striscia a fumetti Peanuts). Sceneggiatura: Bryan Schulz, Crag Schulz, Cornelius Uliano. Fotografia: Renato Falcao. Montaggio: Ellen Keneshea. Musiche: Christophe Beck. Produzione: Blue Sky Studios. Distribuzione: 20th Century Fox.
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]