Dobbiamo parlare (Film, 2015)

Sergio Rubini scrive e sceneggia una commedia teatrale, quasi completamente girata in interni, che approfondisce i problemi di coppia e le difficili relazioni interpersonali, costruendo dialoghi e situazioni interpretati da quattro attori in gran forma.

Vanni (Rubini) e Linda (Ragonese) sono fidanzati da dieci anni, tra loro c’è una sensibile differenza di età che sembra non inficiare il rapporto. Lui è uno scrittore che ha avuto un buon successo ma vive una fase calante, lei collabora come ghost-writer, fornisce spunti, di fatto scrive gran parte dei romanzi, ma non firma i libri. Vanni ha una ex moglie dalla quale non divorzia anche se Linda glielo chiede, così come la coppia preferisce non avere figli, per paura di perdere spazi personali. I loro migliori amici sono Costanza (Savona) e Alfredo (Bentivoglio), detto il Prof, due medici molto diversi tra loro. Sposati, con matrimoni alle spalle, figli da precedenti rapporti e una convivenza basata soltanto sull’interesse. Costanza scopre che il Prof. ha un’amante, irrompe in casa di Vanni e Linda, impedisce agli amici di recarsi a un appuntamento con l’editore e dà vita a una serata di confessioni e reciproche accuse, chiarificatrice per entrambe le coppie. Non riveliamo il finale, davvero sorprendente, ma diciamo solo che si scoprirà come il rapporto più solido sia proprio quello più burrascoso, mentre una relazione che procede tra parole zuccherose, piccole bugie e molte cose non dette traballa sotto i primi colpi di vento.

Presentato al Festival del Cinema di Roma, Dobbiamo parlare è una commedia che risente dell’influenza di Carnage di Roman Polansky ma anche di opere come Feria d’agosto di Carlo Virzì, pur conservando una sua ben precisa originalità. C’è il contrasto tra sinistra snob e destra caciarona, tra cultura elitaria e gretta ignoranza, tra coppie aperte e rapporti interessati. Il film non vive di personaggi positivi, perché ognuno custodisce piccoli segreti ed è alla ricerca del proprio profitto, economico o intellettuale, di una dimensione che tende a escludere il compagno. Fabrizio Bentivoglio è in gran forma, recita in romanesco, e riesce a rendere gradevole un chirurgo con simpatie di destra che manifesta grettezza e pochezza intellettuale.

Sergio Rubini dirige con mano ferma un’opera teatrale che conserva brani di puro cinema per uno splendido incipit sui tetti di Roma e per un finale che torna al punto di partenza. Bravo come attore, il ruolo dello scrittore radical-chic gli calza a pennello e se lo cuce addosso con cura maniacale. Isabella Ragonese e Maria Pia Calzone sono due perfide amiche che finiscono per tradirsi a vicenda e per sollevare i coperchi di troppi segreti nascosti. Tra le due, meglio la Calzone, più convincente nei panni della consorte fedifraga interessata soltanto al denaro, ma non se la cava male neppure la giovane Ragonese come scrittrice che sogna una propria dimensione.

Un piccolo film girato in economia: un attico con terrazza sui tetti di Roma, uno studio cinematografico, quattro attori in forma, una manciata di idee e una sceneggiatura incalzante, scritta con mano felice, attingendo a dialoghi realistici e mai artefatti. Uno spiraglio di luce per il nostro povero cinema, da troppo tempo nelle mani di produzioni inutili, a base di television-movie e commedie che non trovano il bandolo di loro stesse. Rubini è regista intelligente che dà il meglio di sé nel cinema – teatro, Dobbiamo parlare ci riporta ai tempi felici del suo debutto con La stazione (1990), interpretato insieme a Margherita Buy. Nota dolente la distribuzione. Fa parte di quel gruppo di film di buona qualità che il povero spettatore di provincia deve andarsi a cercare, perché le sale maggiori debordano trash contemporaneo e immondizia in celluloide.

. . .

Regia: Sergio Rubini. Soggetto e Sceneggiatura: Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi, Diego De Silva. Produttore: Carlo Degli Esposti, Marco Balsamo. Produttore Esecutivo: Guido Simonetti. Case di Produzione: Palomar, Nuovo Teatro, Rai Cinema. Distribuzione: Cinema di Valerio De Paolis. Interpreti: Sergio Rubini, Isabella Ragonese, Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone. Genere: Commedia. Durata: 98’. Prima Nazionale: 19 novembre 2015.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

Condividi
precedente

Putin, le prove dei rapporti di Erdogan con il Califfato

successivo

Cronache dai Palazzi

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *