China-Italy Innovation Forum 2015
Si è da poco conclusa a Pechino la VI Edizione del “CHINA–ITALY INNOVATION FORUM 2015”, lo scopo dell’iniziativa è di promuovere la collaborazione italo-cinese in ambito scientifico e tecnologico, un confronto continuo tra Italia e Cina sulle questioni dell’innovazione, della scienza e della tecnologia. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha inaugurato il Forum insieme al Ministro della Scienza e Tecnologia della Repubblica Popolare Cinese, Wan Gang.
Realizzato in collaborazione con il CNR, la Scuola di Studi Superiore Sant’Anna (Ssa) di Pisa, l’ENEA, l’Enterprise Europe Network (EEN) il Gestore Servizi Energetici (GSE) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) , promosso dal MIUR e dal Ministero Cinese della Scienza e della Tecnologia ed organizzato e gestito dalla Fondazione IDIS – Città della Scienza, sulla base dell’Accordo quadro del 2013 tra il MIUR, il Ministero Affari Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), l’Agenzia per l’Italia Digitale e Città della Scienza. Rappresenta la principale piattaforma italiana di cooperazione con la Cina ed è stata rivolta sopratutto alle “Nuove Frontiere della Scienza e della Tecnologia”, per creare partenariati tecnologici, produttivi e commerciali nei contesti innovativi ricerca-impresa, nel solco tracciato dalle “Linee Guida Nazionali di Horizon 2020” e quelli del “XII Piano Quinquennale Cinese”, per i quali la ricerca e l’innovazione sono fattori chiave nella strategia di sviluppo dei due Paesi.
Con l’occasione del CHINA–ITALY INNOVATION FORUM sono stati riuniti i due principali appuntamenti della cooperazione tra Cina e Italia: il “China Italy Innovation Forum”, appunto, e la IX Edizione del “Sino – Italian Exchange Event”. Una fitta agenda di appuntamenti si è dipanata in cinque i giorni e Pechino è stata la scenografia che in cui si è realizzato l’evento principale. Le “missioni territoriali” si sono svolte a Chongqing e Tiajin, mentre a Shanghai il “China-Pharm Summit”.
La “China- Italy Science, Technology & Innovation Week” ha seguito il Format canonico delle edizioni precedenti arricchito, come da tradizione, da seminari tematici, da matchmaking events, workshop e incontri business to business tra gli operatori dei due Paesi, con i contributi provenienti da Ministeri, dai principali Enti di Ricerca italiani e Cinesi chiamati a confrontarsi sulle questioni di innovazione e ricerca di maggiore attualità e interesse reciproco.
La delegazione italiana, guidata dal Ministro Giannini che, tra li altri e accompagnata dal Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia; dal Presidente dell’ASI, Roberto Battiston; dai Rettori del Politecnico di Torino, Marco Gilli e della seconda Università di Napoli, Giuseppe Paolisso; dal Direttore ICE, Office in Beijing, Andrea Scarpa; da Nicoletta Amodio, Area Education and Innovation di Confindustria, era composta da più di 150 partecipanti in rappresentanza di Centri di Ricerca, Università ed Imprese provenienti da tutta Italia e selezionata direttamente dagli operatori cinesi, utilizzando una procedura informatica durante molti mesi e supportata da una piattaforma di matching.
Gli ambiti prioritari del FORUM sono stati definiti incrociando i settori indicati nelle Linee Guida Nazionali di Horizon 2020, del Programma Nazionale di Ricerca (PNR) con quelli individuati nel XII Piano Quinquennale Cinese che pone la conoscenza come fattore chiave nella strategia di sviluppo del Paese. I settori prioritari dell’edizione 2015 sono stati: Aereospazio, Agrifood, Scienze della Vita, Chimica Verde, Salute, Clean Tech, Energia, Mobilità sostenibile, Economia del Mare, Next Generation, ICT, Fabbrica Intelligente, Design, Industrie Creative, Smart Cities & Commmunites Tecnologie per il patrimonio culturale.
Per il Ministro Giannini “…la missione è una concreta manifestazione di come il mondo della ricerca sia già integrato con il mondo produttivo” e la delegazione “…è frutto di una visione di sistema Paese”. L’importanza dell’iniziativa, prosegue il Ministro “… sta nel rinegoziare i vari accordi presi in epoche in cui la Cina non era ancora esplosa sullo scenario economico mondiale e nel riportare in Italia aziende cinesi, frenando la delocalizzazione, spingendo alla localizzazione degli investimenti nel nostro Paese”.
Nel corso della missione del Ministro Giannini in Cina sono stati firmati quindici accordi, realizzati seicento incontri business to business e più di venticinque tra workshop, tavole rotonde e sessioni di lavoro.
L’occasione è stata significativa, anche, per i diversi incontri istituzionali di carattere più politico che sono stati possibili come quelli con il Ministro dell’Istruzione, Yaun Guiren, il Ministro della Scienza e della Tecnologia, Wang Gang o tesi ad intensificare la collaborazione in ambito accademico tra i due Paesi, come quelli con i rappresentanti del Consorzio Interuniversitario Sino-Italiano di Tianjin, con il Presidente dell’Università Tsinghua, Prof. Qiu Yong e il Presidente dell’Università Beiwai, Prof. Peng presso la cui sede il Ministro Giannini ha inaugurato il nuovo centro d’italianistica e tenuto una lezione magistrale. O incontri dedicati, piuttosto, al rafforzamento della cooperazione bilaterale in ambito scientifico e tecnologico tra questi quelli con il Vice Presidente della China National Space Administration, Prof. Wu Yanhua; con il Vice Presidente della National Natural Science Foundation of China, Prof. Liu Congqiang o con il Direttore dell’Institute of High Energy Physics, Prof. Wang Yifang.
La “BUILDING FUTURE Lab” (programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” – PON R&C- Progetti di Potenziamento Strutturale finanziati nell’ambito dell’Asse “Sostegno e Mutamenti strutturali” – Obiettivo operativo “Potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifiche e tecnologiche” – Azione “Rafforzamento strutturale”), Laboratorio Tecnologico creato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, è stata presentata in diverse sessioni della manifestazione, con l’allestimento di stand dedicati all’Ateneo Calabrese. Le opportunità che si sono presentate anche in relazione al “General Agreement for Cultural, Educational and Scientific Cooperation” tra la Chongqing University (People’s Republic of China) e l’Università degli Studi Mediterranea siglato nel 2014 dai due Atenei sono state molte ed interessanti.
“Nuove frontiere della Scienza e della Tecnologia” tema e filo conduttore del FORUM di quest’anno che vuole, in sintesi, essere la testimonianza di come lo sviluppo della ricerca, lo sviluppo scientifico e gli avanzamenti tecnologici oltre a creare nuove prospettive di benessere abbiano ricadute che non possono essere ignorate sull’intero tessuto sociale andando a modificare, talvolta, lo stesso delicato equilibrio tra etica e ricerca. L’urgenza, che sempre più si fa sentire, è di arrivare a un’idea condivisa sul rapporto tra scienza ed etica, che sia capace di non limitare la “ricerca di frontiera”, ma sia, allo stesso tempo, rispettosa delle libertà e dei diritti di tutti, soprattutto se inquadrata nell’attuale contesto europeo che mira ad una piena integrazione delle attività di ricerca. Una ricerca in cui la volontà di conoscere le infinite dimensioni della realtà conduca a sempre nuove scoperte e innovazioni.