Starting Grants, 430 milioni di fondi UE ai giovani ricercatori

Tra le diverse voci di finanziamento che l’Unione europea mette a disposizione dei propri cittadini, il settore della ricerca scientifica è certamente uno dei più prestigiosi e dotati di maggiore portafoglio. Il programma Horizon 2020, iniziativa principe della strategia europea per l’innovazione, rappresenta infatti una delle sfide più ambiziose dell’UE, per raggiungere i massimi livelli nel settore tecnologico e mantenere alta la competitività con gli altri paesi del mondo.

Ed è proprio questa la grande sfida dei prossimi anni: far sì che la ricerca in Europa attragga sempre più talenti scientifici, per invertire una tendenza che vuole molti dei nostri cervelli migliori partire ad esempio per gli Stati Uniti, con gravi perdite di capitale umano per il territorio comunitario. Sulla base di questo principio, già dal 2007 il Consiglio europeo per la Ricerca (CER) stanzia annualmente il bando Starting Grants, che mira a sostenere le eccellenze emergenti in ambito scientifico. La partecipazione è aperta a giovani ricercatori di qualsiasi nazionalità, che abbiano almeno due anni di esperienza dopo aver conseguito il dottorato.

Per l’edizione 2015 i vincitori sono stati 291, tra i quali sono presenti ben 31 italiani. Ad ognuno spetterà un fondo di ricerca pari a 1.5 milioni di euro, per un totale complessivo di 429 milioni: grazie a queste somme, i prescelti potranno scegliere i propri collaboratori al progetto, che dovrà svilupparsi nel corso di cinque anni. L’aspetto innovativo del progetto sta soprattutto nell’aprire alle candidature giovani di tutte le nazionalità, senza il discrimine del far parte di un paese dell’UE: in questo modo, talenti da ogni parte del globo saranno invogliati a far parte della competizione; quest’anno, ad esempio, i selezionati hanno 38 nazionalità diverse.

Le attività di ricerca verranno svolte in 23 paesi europei, con in testa Regno Unito e Germania per numero di progetti. Da rilevare anche l’incremento, rispetto agli anni precedenti, della presenza tra i nuovi beneficiari di ricercatori dell’Europa centrale e dell’Est, oltre a paesi che per la prima volta avranno un giovane selezionato dall’ERC, come nel caso di Malta.

Dei nostri giovani ricercatori italiani, 13 svolgeranno il proprio progetto all’estero – in Francia, Regno Unito e Svizzera – mentre gli altri potranno operare in veri centri d’eccellenza del nostro Paese, tra cui il SISSA di Trieste, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, il Politecnico di Milano, l’Università Campus Biomedico di Roma.

La ricerca finanziata copre ogni tipo di settore: ingegneria, scienze fisiche, biotecnologie, medicina, scienze sociali e umane. I soggetti selezionati applicheranno le proprie competenze su argomenti molto variegati, tra cui l’esplorazione dei climi preistorici della Terra, l’analisi di malattie tropicali poco conosciute,  ma anche tematiche quali il modo in cui la diplomazia si trasforma sotto la pressione dei nuovi mezzi di comunicazione.

Il processo di selezione, particolarmente rigoroso, mira a identificare dei candidati che abbiano già dato prova della propria indipendenza nel condurre un piano di ricerca: vengono prese in grande considerazione le pubblicazioni individuali, cioè senza l’apporto del supervisore durante il dottorato; il curriculum deve mostrare un profilo ben inserito che ha già raggiunto importanti risultati, con eventuali premi ottenuti e l’intervento presso conferenze internazionali riconosciute. Una volta selezionati, i candidati potranno costituire il team di ricerca sotto il coordinamento dell’istituzione ospitante prescelta, cui vengono erogati i finanziamenti.

L’iniziativa Starting Grants del CER rientra nella strategia dell’UE di consolidare il cosiddetto Spazio Europeo della Ricerca (SER), un mercato interno europeo che spinge verso l’eccellenza scientifica, l’innovazione e la competitività tramite un sistema di cooperazione sempre più integrato tra gli istituti e gli enti più prestigiosi dell’Unione europea. L’obiettivo è quello di fornire un capitale di conoscenza di altissimo livello che possa fornire sempre migliori strumenti di modernizzazione alle imprese europee. Fungendo da volano all’economia, la scienza aiuterà l’occupazione e renderà l’Europa un posto ancora competitivo nella sfida planetaria.

©Futuro Europa®

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