Lei non sa chi sono Dio

Penso spesso che tanti problemi noi umani ce li siamo creati con le nostre mani. Questa smania di volere per forza esseri soprannaturali dai quali essere divinamente governati e giudicati e amati e via dicendo, ha portato la società occidentale a questo punto di non ritorno.

Un tempo c’era forse più serenità e gli dei immaginati dagli umani erano sì crudeli e vendicativi ma si divertivano anche molto. Penso a Giove, un vero capo. Amava il sesso e castigava tutte e non esitava, pur di conquistare le ragazze, a nascondersi sotto mentite spoglie.

Per esempio seduce Leda trasformatosi in cigno (sic) e da questa copula piumata nascono Castore, Polluce ed Elena; invece, alla ricerca della maschera più originale và ad una festa con una certa  Danae e la feconda in forma di pioggia d’oro (doppio sic). E siccome ogni sparo una tacca, nasce Perseo, il famoso inventore delle moltiplicazioni. Con la povera Alcmena invece ricorre a robe direi quasi umane: l’inganna e la possiede come sosia del legittimo marito Anfitrione; e come sbagliarsi, nasce il caro Ercole. Invece Minerva la genera direttamente dalla testa dopo una sbronza e lì in tempi moderni sarebbero potute nascere diverse barzellette. Insomma si dava un gran daffare e si divertiva molto.

Poi però dopo il tempo delle mele arrivò quello delle mele cotte. Mentre la Grecia da culla dell’umanità cominciava il suo percorso verso la sedia a rotelle, ecco che nasceva il Messia. Allora questa storia l’hanno scritta in ogni salsa. Quando le cose vanno male anzi malissimo, s’invoca qualcuno che venga a rimettere tutto a posto.  La parola Messia deriva dall’ebraico Mashiach, che significa Unto. L’equivalente parola greca è Christos, tradotta in italiano con Cristo.

Il Messia, oltre che essere personalmente unto da Dio di Spirito Santo doveva morire per i peccatori per espiare le loro iniquità e lo aveva predetto Dio tramite il profeta Isaia in questi termini “Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione. Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva la sua propria via; e l’Eterno ha fatto cader su lui l’iniquità di noi tutti.”

Una religione basata sulla punizione, sul peccato e sulla morte dolorosa. In nome di religioni così simili tra di loro, sempre estremiste e dispensatrici di minacce, siamo al punto che siamo. Le guerre sempre in nome di Dio, tanto lui non parla, non dissente e non si manifesta.  E noi, società occidentale tra una genuflessione e l’altra ci accingiamo a rifesteggiare la nascita del Messia. Che porterà pace nei nostri cuori? No non succederà, ma noi credenti o volenti, speriamo.

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