Amministrative 2016, dove potrebbe vincere Grillo
È da dopo l’estate che i sondaggi politici sulla nuova legge elettorale non fanno dormire sonni tranquilli al premier. Difatti, molti analisti affermano che in caso di ballottaggio tra PD e M5S, il movimento grillino possa conquistare la maggioranza per costituire un governo.
La situazione agita non solo il PD, ma tutta la partitocrazia nostrana che teme di vedersi sopraffare dal movimento di Grillo che potrebbe causare una vera e propria estinzione del sistema politico italiano moderno. A preoccupare non sono solo le elezioni politiche che, a netto di possibili strategie, saranno nel 2018, ma soprattutto le elezioni Amministrative del 2016 dove andranno al voto le principali città italiane. Benché le realtà amministrative dei pentastellati non siano ancora del tutto formate e capaci di penetrare nel sentiment dei cittadini, i grandi capoluoghi perdono quella loro specificità locale e si trasformano in veri e propri indicatori di tendenza nazionali.
Se a Milano il movimento di Grillo non riscuote particolare successo e la loro attività è sempre molto marginale, diversa è sicuramente la questione in città come Napoli, Torino e soprattutto Roma. La capitale, dopo i recenti scandali ed il commissariamento è la partita più difficile per i 5 stelle. Difatti è ancora aperta la selezione per il candidato sindaco, mentre nelle altre città si è ormai più o meno definita la rosa dei candidati.
La partita romana è troppo ghiotta per non scegliere con cura il candidato e le possibilità di vincere la città sono oggettivamente concrete. Nello scandalo difatti, benché sia stato coinvolto principalmente il centrosinistra, parte delle responsabilità competono anche al centrodestra, reo di non aver estirpato prima dell’amministrazione Marino tutto il marcio dell’apparato amministrativo romano.
Situazioni meno critiche per il PD sono quelle di Napoli e Torino. La citta Partenopea, dopo il fallimento del “movimento arancione” e superato lo scoglio Bassolino, non dovrebbe trovare particolari problemi, idem come nella città della Mole. Il sindaco uscente Fassino dovrebbe essere riconfermato seppur con uno scarto decisamente minore.
Ciò che probabilmente sarà il maggior trend è che nei comuni a ballottaggio il classico schema centrodestra/centrosinistra sarà per lo più sostituito dallo schema centrosinistra /movimento 5 stelle. A dar manforte a questa ipotesi gli ultimi risultati in Spagna dove Podemos, movimento di sinistra ma per certi aspetti assimilabile all’idea grillina, ha subito una esplosione inaspettata, mettendo definitivamente in crisi il sistema bipolare che da dopo il franchismo aveva contraddistinto lo stato iberico.
Poi ci sono le piccole realtà dove i giusti candidati potranno fare davvero la differenza. A questa tornata potremmo veramente assistere ad una esplosione di amministratori grillini soprattutto in quelle realtà particolari, come è recentemente successo a Sedriano, piccola cittadina del milanese, sciolto per mafia e finito in mano al Movimento 5 Stelle con a guida un ex maresciallo della Guardia di Finanza.
Probabilmente chi aveva dato per morto Grillo dovrà ricredersi, però la situazione politica globale è talmente frenetica che da qui a giugno le cose potrebbero subire ancora grandi stravolgimenti.