Italia delle Regioni

E’ Stefano Bonaccini il nuovo Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. il presidente dell’Emilia-Romagna è stato eletto all’unanimità nella riunione del 17 dicembre. Alla vicepresidenza è stato confermato il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.     La proposta è stata avanzata dal Presidente dimissionario Sergio Chiamparino, al quale sono arrivati i ringraziamenti del neo-eletto Bonaccini e di tutti gli altri colleghi presidenti per il lavoro svolto al vertice della Conferenza delle Regioni.

Stefano Bonaccini è nato a Modena nel 1967. Dal 1999 al 2006 è stato assessore al Comune di Modena con delega ai Lavori pubblici, patrimonio e centro storico e in precedenza ha ricoperto il ruolo di assessore alle Politiche giovanili, cultura, sport e tempo libero nel Comune di Campogalliano. Consigliere comunale a Modena dal 2009 al 2010, anno in cui è stato eletto consigliere regionale dell’Emilia-Romagna.  Numerosi gli incarichi ricoperti nel Pd sia nazionale, sia regionale. Del Pd regionale, in particolare, è stato segretario. E stato eletto presidente della Regione Emilia-Romagna il 23 novembre 2014.

“Lavoreremo per trovare soluzioni alle tante sfide del Pese. Il mandato che mi è stato affidato terrà conto della specificità dei territori e di un rapporto corretto e autonomo con il governo”. Queste le prime dichiarazioni rilasciate da Stefano Bonaccini, subito dopo la sua elezione a Presidente della Conferenza delle Regioni. Rispetto ai futuri rapporti con l’esecutivo il governatore dell’Emilia-Romagna ha ricordato di essere “un profondo sostenitore di questo governo, ma verificheremo di volta in volta se il punto di vista sarà condivisibile. Lavoreremo al meglio per trovare la soluzione alle tante sfide che il Paese dovrà affrontare già dalle prossime settimane”.

“Continuerò l’opera che hanno portato avanti molto bene Chiamparino ed Errani prima di me. Non farò l’uomo solo al comando, lavoreremo tutti insieme con l’idea che le Regioni hanno un ruolo molto importante”. Quanto “alla legge di stabilità è una buona legge, ha bisogno di alcune correzioni, parte delle quali sono già state accolte. Anche di questo ringrazio Sergio Chiamparino che nonostante le dimissioni ha portato avanti il lavoro, arrivando a novità importanti nella sanità e in altri settori. Abbiamo bisogno di metterci al lavoro proprio per le tante sfide che attendono il Paese”.

Parlando poi dei rapporti con gli altri Presidenti espressioni di forze politiche diverse dal Pd sottolinea che “con Zaia e Maroni ci siamo sentiti stamattina. Con loro ho un ottimo rapporto, Zaia mi ha fatto gli auguri, il voto è stato espresso all’unanimità. Per me in politica non si è mai nemici, semmai ci sono solo avversari da rispettare”. E “se la politica italiana recuperasse il rispetto tra le parti – ha aggiunto Bonaccini – non ci sarebbero i teatrini che allontanano gli elettori”.

Per il presidente dimissionario della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, è il momento di “un bilancio estremamente positivo come esperienza politica e personale”. Certamente “è stata una fase non semplice – ha continuato – nel rapporto tra Governo e Regioni, dovuta anche a una situazione complessiva di difficoltà finanziaria. Io credo -ha continuato- che complessivamente si sia riusciti a mantenere livelli di rapporto dialettici e costruttivi e che le Regioni siano riuscite a raggiungere alcuni obiettivi importanti”.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è congratulato con il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, per l’elezione a presidente della Conferenza delle Regioni. Piero Fassino, presidente dell’Anci, esprime i migliori auguri a Bonaccini e Toti: “vogliamo esprimere, a nome nostro e di tutti gli organi dell’Anci, i migliori auguri di buon lavoro a Stefano Bonaccini eletto oggi Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e a Giovanni Toti, confermato Vice presidente.  L’elezione di Bonaccini e la riconferma di Toti, ne siamo convinti, saranno garanzia per la prosecuzione del proficuo lavoro di condivisione e confronto tra Regioni e ANCI sui temi che riguardano lo sviluppo dei territori”.

Il Presidente dell’Unione Province Italiane, Achille Variati, esprime “un ringraziamento sincero al Presidente uscente Sergio Chiamparino, per il lavoro svolto con passione e serietà, e vive congratulazioni al nuovo Presidente Stefano Bonaccini, eletto alla guida della Conferenza delle Regioni. La tua esperienza e professionalità porteranno un contributo significativo – ha scritto Variati a Bonaccini  – soprattutto in vista delle grandi sfide che tutto il sistema delle Autonomie si troverà a dovere affrontare nel prossimo anno. Il 2016 – prosegue il Presidente dell’Upi -sarà infatti decisivo per dare piena attuazione alle riforme istituzionali, a partire dalla legge 56/14 che deve vedere lavorare fianco a fianco Regioni, Comuni e nuove Aree Vaste”.

Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli Affari regionali, saluta la nomina del Presidente Stefano Bonaccini, certo che continuerà ad operare nella stessa direzione del suo predecessore, quale nuovo interlocutore nella negoziazione politica tra le Amministrazioni centrali e il sistema delle autonomie regionali. In rappresentanza di questo governo, posso garantire che davvero il regionalismo italiano può trovare nuova linfa in una franca e sincera collaborazione con lo Stato”.

Fa gli auguri di buon lavoro a Stefano Bonaccini anche Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, per l’impegno “nell’importante compito di guidare la Conferenza delle Regioni. Per la qualità ambientale del nostro Paese e per raccogliere come sistema Italia le ambiziose sfide globali indicate dall’accordo della Cop21 di Parigi, è determinante la stretta collaborazione tra i livelli di governo, sulle emergenze quanto sulla programmazione”.

In merito  alla qualità della vita nei territori regionali e, specificamente, nelle province italiane nell’indagine annuale del Sole 24 ore, resa nota recentemente, vince Bolzano.  C’è ancora il Trentino Alto Adige, in vetta alla classifica 2015 della Qualità della vita, l’indagine annuale del Sole 24 Ore. Prima la provincia di Bolzano, espressione del modello alto-atesino. Una supremazia ottenuta sulla base di 36 parametri statistici, raggruppati in consolidate sei macro-aree (Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi ambiente e salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero), fino alla compilazione di una classifica generale, che vede Milano al secondo posto, al  terzo Trento, Firenze  in quarta e Sondrio in quinta posizione. Completano la classifica delle migliori province, dal sesto posto in poi, Olbia Tempio, Cuneo, Aosta, Siena e Ravenna. Al capo opposto della classifica, al 110 e ultimo posto,  sono Reggio Calabria, Vibo Valentia, Caserta, Taranto, Palermo e Lecce (105).

Bolzano costruisce il suo primato soprattutto nell’area della popolazione 3 posto, quarta nel tenore di vita ed affari e lavoro, è al decimo posto per il Tempo libero, dove eccelle per presenze agli spettacoli. Bolzano pè risultata tuttavia al 32 posto per l’Ordine pubblico. Per quanto riguarda il fanalino di coda della classifica, Reggio Calabria è maglia nera in particolare per Servizi e Ambiente 108° posto,  Asoili nido e Ecosistema urbano, Tenore di vita (tra le ultime per patrimoni delle famiglie ed affari e lavoro ( negatività negli indicatori del credito).  La situazione migliora per Reggio Calabria, relativamente a Odine pubblico 52^ posizione, indice Demografico (87° posto) 2 Tempo libero  alla 99^ posizione.

Roma arretra al 16 posto dal 12°, mentre Milano in seconda posizione, risale sei posizioni anche per l’effetto delle opere dell’Expo2015. Purtroppo tutto il Sud, sotto gli aspetti del tenore di vita, della popolazione e degli affari, ad occupare la parte bassa della graduatoria. Una consuetudine che si ripete: anche quest’anno gli ultimi 20 gradini, sono occupati da province siciliane, pugliesi, calabresi e campane. I cittadini si attendo rimedi concreti  ai ritardi della politica e dell’amministrazione, rispetto alle eccellenze e le peculiarità riaffermate in vari campi ed ai vari livelli dai singoli territori.

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