Il caso Brunetta

C’è un caso Brunetta? Credo proprio di sì, e la “tregua di Natale” tra lui e il Capogruppo di FI al Senato, Romani, imposta da Berlusconi, non mi sembra genuina.

Paolo Romani è uno degli uomini migliori di Forza Italia. Rappresenta la sua anima razionale, dialogante, europea. Fu un Ministro dei Lavori Pubblici più che decente e la sua immagina è rimasta da allora intatta. Sarebbe un leader di FI del tutto presentabile, anche se neppure lui sfugge al vizio principale di quel partito, che è l’ossequio servile al boss di Arcore. Brunetta è uno scalmanato, forse sfoga nella politica tutto il livore che deve avere dentro per la sua sfortunata statura. Avrebbe potuto compensarla con – direbbe Dante – “altezza d’ingegno”. L’aggrava invece con un comportamenteo sguaiato, che fa più danno al suo partito che ai suoi avversari politici e gioca in definitiva nelle mani di Matteo Renzi, che può permettersi di trattarlo dall’alto, come è avvenuto nel recente dibattito alla Camera sulle banche. Il risultato più immediato è stato di tagliare FI fuori dall’elezione dei giudici costituzionali, legittimando un accordo PD-5Stelle, nel caso specifico legittimo e comprensibile, ma in sé piuttosto inedito.

Non so se Beerlusconi si renda conto che dovrebbe sbarazzarsi di un seguace fedele ma  controproducente. Non credo che le brunettate siano quello che vogliono i (residui o potenziali) elettori di FI. Ma in fondo le esagerazioni polemiche all’ex-Cavaliere, quando si scorda di essere uno statista (il che accade spesso), piacciono. Forse trova giusto rincorrere l’oltranzismo populista di Salvini, senza pensare che la sua gente potrebbe alla fine scegliere l’articolo genuino, non la sua cattiva imitazione.

Interna corporis di Forza Italia? Se così fosse, mi lascerebbe del tutto indifferente. Ma le brunettate sono macigni sul faticoso cammino diretto a ricostruire un centro-destra che possa proporsi come una seria alternativa al PD renziano e ai grillini. Un centro-destra moderato, liberale, europeo, rispettoso delle istituzioni ,“composto” e soprattutto mai, mai, populista.

©Futuro Europa®

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