Milano, nel PD è una sfida a tre

Giuseppe Sala, Pierfrancesco Majorino e Francesca Balzani sono i tre nomi che si presenteranno alle primarie del Partito Democratico per candidarsi Sindaco di Milano. Fa un passo indietro Emanuele Fiano, vicino al premier Matteo Renzi, che per non pestare i piedi all’ex commissario Expo ha deciso di rinunciare alla disputa elettorale. Sala è l’uomo del governo, il nome su cui punta Renzi; la Balzani è l’attuale vicesindaco della giunta Pisapia ed è l’espressione della corrente “arancione”; Majorino è una sorta di punto di contatto tra Sel e la minoranza Pd.

Dipenderà dall’esito delle primarie in programma il prossimo 7 febbraio, ma certamente avere due esponenti della giunta tra gli sfidanti e Sala che, francamente, non può certo dirsi di sinistra, non è lo scenario che in molti avevano in mente. La Balzani ha atteso prima di ufficializzare le sua candidatura per capire se davvero l’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino, volesse andare fino in fondo. Via alla raccolte di firme, la sfida delle primarie entrerà nel vivo appena finite le Feste. Giuseppe Sala – un passato come ad in Pirelli, tifoso dell’Inter e dell’Olimpia basket Milano e fresco di gestione Expo – secondo gli ultimi sondaggi resta il favorito nella partita di Palazzo Marino. Ma per sfidare il candidato del centrodestra – a proposito chi? – dovrà superare lo scoglio delle primarie dove vota la base Pd: riuscirà a convincerla?

“La candidatura di un uomo del centrodestra come Giuseppe Sala dimostra la rincorsa renziana ai temi delle amministrazioni moderate, ma paga una ambiguità difficile da superare: proporre di far rientrare a Palazzo Marino un uomo legato all’amministrazione Moratti”. Questo è il commento di Mariastella Gelmini, coordinatore regionale di Forza Italia in Lombardia. Di fatto il centrodestra non ha ancora ufficializzato alcuna candidatura, nessun nome certo. L’eventualità Alessandro Sallusti si è congelata dopo che Silvio Berlusconi ha dato un’occhiata ai sondaggi. Le alternative sono sempre le stesse: Maurizio Lupi,  Paolo Del Debbio o Matteo Salvini. Sull’ex ministro dei Trasporti pesa l’appartenenza al Ncd che governa con il centrodestra in Lombardia ma a Roma sta col Pd a Palazzo Chigi. Il giornalista Del Debbio ha più volte declinato l’invito e Salvini ha confermato la volontà di correre come capolista ma senza l’intenzione di candidarsi.

Una cosa è certa: se la Lega dovesse perdere a Milano sarebbe poi più complicato per Salvini continuare ad ambire al ruolo di leader dello schieramento. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia dovranno accordarsi e far saltare fuori un nome quanto prima e una vittoria di Sala alle primarie, nonostante sia favorito nell’indice di gradimento, paradossalmente potrebbe spaccare la sinistra e regalare delle chance al centrodestra. A completare la schiera dei candidati sindaco ci sono Patrizia Bedori per il Movimento 5Stelle, Antonio Di Pietro, Vittorio Sgarbi e Corrado Passera. La corsa a Milano è appena iniziata.

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