Italia 2015, un anno di politica
Il 2015 è stato un anno molto intenso sul versante della politica interna, oltre a quello internazionale dalla fine dell’embargo a Cuba all’avanzata dell’ISIS che ha portato con sé oltre un milione di profughi in Europa e i due attentati di Parigi.
In Italia, il governo Renzi è entrato nel vivo della sua operatività e il 2015 ha segnato parecchi passaggi cruciali per la politica italiana in generale. Il primo passaggio focale è stato senza dubbio l’elezione del Capo dello Stato che ha sancito di fatto la rottura dello storico “Patto del Nazareno” siglato tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. L’alleanza, che avrebbe dovuto costruire l’intesa sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale, è stata sciolta nel momento della decisone di eleggere Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tradendo i patti precedentemente presi.
Da quel momento il Governo ha dovuto percorrere la strada delle riforme a maggioranza alterna. La citata legge elettorale, approvata in prima lettura con i voti di Forza Italia, ha visto la sua definitiva approvazione con i soli voti della maggioranza, rimpinguati dai cosiddetti “responsabili” esuli forzisti. Esuli risultati determinanti quando la minoranza PD, che con alcuni suoi esponenti ha deciso di abbandonare il Partito Democratico, si sono tirati indietro quando il Governo ha fatto approvare le riforme costituzionali e “Buona Scuola”, il provvedimento tanto contestato sulla riforma della governance degli istituti scolastici.
Ma oltre ai lavori parlamentari, il 2015 è stato l’anno delle regionali che, nonostante abbiano visto la vittoria del PD, hanno anche visto una solida riconferma del governo veneto e la vittoria nella rossa Liguria ad opera del consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti. Elezioni queste che hanno visto aprire il contenzioso, che avrà strascichi anche sulle amministrative 2016, riguardante le Primarie per la scelta del candidato. Strumento che ha mostrato tutti i suoi limiti causando scissioni che hanno prodotto la vittoria (inaspettata) del centrodestra in Liguria. Scenario che potrebbe riproporsi anche per il 2016.
La crisi del PD è poi stata segnata da un altro importante avvenimento: Mafia Capitale. A distanza di quasi un anno dall’apertura delle indagini che hanno scoperchiato un criminoso sistema che reggeva la vita politico-amministrativa di Roma, alla fine il Comune è stato commissariato. Dalla vicenda, pur interessando tutti gli schieramenti, il PD ne è uscito malconcio, a tal punto che il rischio maggiore è quello di vedere Roma in mano ai 5 Stelle.
L’anno solare si è poi concluso con la solita macchia nera legata a vicende di mala gestione che ha portato il Governo a salvare alcune banche sull’orlo del fallimento, ma che ha comunque lasciato in braghe di tela molti risparmiatori. Questo sarà un triste retaggio che ci porteremo nel 2016 con la speranza di non dover affrontare più situazioni simili.
Ma oltre a questa serie infinita di vicissitudini conflittuali all’interno e all’esterno dei palazzi del potere è necessario chiudere la narrazione dei principali eventi del 2015 della politica italiana con una nota positiva: EXPO 2015. L’esposizione universale di Milano è stata un successo, una vittoria all’italiana, tra luci ed ombre, ma che ha forse restituito un po’ di giustizia alla politica, o meglio all’apparato statale. La manifestazione ha ottenuto un buon successo grazie ad una buona sinergia delle istituzioni interessate e al lavoro svolto dal Prefetto Tronca e dal Presidente Cantone; modello definito “vincente” ed appunto esportato per risollevare le sorti della capitale.
Il 2016 si preannuncia un altro anno molto caldo, non solo dal punto di vista meteorologico, ma soprattutto per le molte questioni che il 2015 ha lasciato aperte e che sicuramente condizioneranno in maniera decisiva la vita politica e sociale dell’Italia e dell’Europa intera.