Legge di Stabilità, nessuna strategia di rilancio economico
Renzi dice che la realtà dei fatti è più forte delle opinioni e che “il 2015 è andato meglio del 2014”, e nel suo profilo comunica che il primo atto (?) del Governo nel 2014 sono state gli ottanta euro a dieci milioni di Italiani, nel 2015 l’ eliminazione componente costo del lavoro da Irap, nel 2016 via Imu e Tasi della prima casa. Bene, all’apparenza. Male, nella sostanza. Innanzitutto sono azioni (tranne la prima) già enunciate da coloro che negli anni passati hanno rappresentato l’area di centrodestra, area nella quale da tempo mi riconosco.
Renzi ha dimostrato di essere una rivisitazione del passato, una rielaborazione di idee altrui che non sono applicabili nel nostro tempo dove i dati di realtà sono altri, e chiunque anche se non fosse di professione analista economico (realista!) si renderebbe conto che sono oggi azioni di poco conto o per meglio dire interventi a pioggia mirati ad avere unicamente consenso e che inevitabilmente ogni giorno poichè integrati nella voce a debito non solo gravano (e graveranno) nelle tasche degli Italiani domani e nei giorni a venire ma, e questo è assai più rilevante, producono e produrranno debito e interessi sul debito a carico delle generazioni prossime.
Matteo Renzi da quando “si è catapultato” a Palazzo Chigi ha attuato ciò che non era e non è d’interesse degli Italiani, e non era e non è di priorità per un Governo serio; la prima azione che si doveva attuare era il rilancio economico ovvero creare occupazione su tutto il tessuto nazionale. Governare vuol dire gestire i fenomeni, programmare ed attuare interventi che producano efficacia ed efficienza per tutti coloro che fanno parte dell’analisi in questione, ma Matteo Renzi con il cosiddetto jobs act ha “scaricato” il compito agli imprenditori gravando il bilancio dello Stato con la decontribuzione e gli imprenditori hanno solo in parte stabilizzato ed in minima parte creato posti di lavoro che saranno entrambi inevitabilmente a termine, anche perché il beneficio per i datori di lavoro sarà già da gennaio 2016 ridotto al 30%. I dati del PIL sono poi stati completamente travisati dal Sig. Renzi perché la matematica non è un opinione in quanto è un analisi errata mi spiego nel 2012 il PIL era risultante – 2,3% e sembra bene nel 2015 con + 0,8% e Renzi decanta che siamo “in segno positivo” ma non è così perché se si considera in valore assoluto 100 unità di PIL prodotte nel 2011 vuol dire che nel 2012 il -2,3% era cioè di 97,7 unità di PIL; nel 2013 il -1,9% era di 95,8 unità (perché si considera 97,7 e non 100); nel 2014 -0,9% era 94,9 unità di PIL (perché si considera 95,8 e non 100); nel 2015 +0,8 vuol dire che è 95,7 unità di PIL (si prende a riferimento il 94,9 e non il 100); praticamente nel 2012 abbiamo prodotto 97,7 unità, nel 2013 95,8 unità, nel 2014 94,9 unità, nel 2015 95,7 unità di PIL ma nel 2015 abbiamo prodotto meno PIL del 2013 e sempre nel 2015 abbiamo prodotto molto di meno del 2012. Non si crea futuro così. E’ decantare una falsa vittoria a danno di una popolazione intera, la nostra.
Non è poi buona la “buonascuola” che è definita così solo da Renzi e da coloro che non osano contraddirlo perché questa riforma(?) ha causato disgregazioni familiari, in alcuni casi anche forme di momentanea perdita di dignità personale per coloro che hanno rinunciato al posto fisso(?) perché hanno avuto il coraggio di scegliere la famiglia e per quanto mi riguarda hanno fatto bene perché tale “buonascuola” ha generato solo distorsioni di competenze, e tanti insegnati di ruolo, di supplenza, e appartenenti ad altre categorie sono per buona tanta parte ad oggi in attesa di stipendi, anche arretrati. Cambieremo quando saremo al Governo anche questa presunta “buonascuola”. Non si crea futuro così. E non sto a ricordare la legge elettorale che non assicura la possibilità di Governare ma ben altro perché il primo ad essere insicuro è proprio il Sig. Matteo Renzi che ha costruito a sua immagine e somiglianza tale legge.
Siamo una delle nazioni facenti parte a tutti gli effetti dell’Unione Europea e Renzi ovvero il capo dell’esecutivo (l’ha ricordato lui che il capo del governo è un organo esecutivo) ha fatto perdere all’Italia e agli Italiani, tutti, una grande occasione ovverosia il semestre Europeo dove l’Italia poteva non solo divulgare opinioni sue ma aveva la possibilità di coadiuvare e condividere con gli altri capi di governo azioni volte a ricucire l’intero tessuto europeo facendosi portatrice di idee, tesi, progetti ed azioni comuni. Il Sig. Renzi a suo sentito dire ottenuto flessibilità ovvero lo sforamento del debito dell’1% affinché possa tamponare le sue fallimentari azioni di governo (?) a danno non solo del popolo Italiano del quale lui dovrebbe gestire il futuro ma a danno inevitabilmente di riflesso dell’intera piattaforma Europea, ma perché gli altri paesi dell’Unione dovrebbero farsi carico della sua ormai conclamata incapacità agli occhi del mondo intero? Ciò non è giusto.
Il nostro impegno di Popolari per l’Italia continua e insieme ad altre forze che hanno sottoscritto con noi il mandato di ripristinare democrazia autorevole in Italia andiamo avanti. E il 2016 ci restituirà insieme a tutti voi Italiani la dignità che meritiamo.
Un Commento
Sono dell’avviso che i presupposti per una crescita consistente sono lasciati al destino. Bruciamo troppe risorse in regalie che erodono la capacità di programmare alcuni interventi strutturali che potrebbero realmente aiutare il Paese. Un esempio è il meridione d’Italia che continua a beneficiare di interventi paliativi, da malato terminale che non daranno i risultati attesi. Senza il rilancio del Mezzogiorno d’Italia, non vi sarà una vera crescita del Paese, ha ragione il Presidente Sergio Mattarella. Sostenere i consumi poi è priorità con politiche di recupero di risorse a costo zero ovvero riforma del credito al consumo. Utilizzerei il settore giochi come volano di crescita e non per far cassa. Lascerei da parte quindi certi moralismi ma lo stesso settore (ho esperienza) andrebbe meglio regolamentato con benefici per l’abbattimento di alcune imposte. Ovviamente mi auguro di sbagliare e vedere le previsioni del Governo ottenere i migliori successi anche se, credo che si poteva fare decisamente meglio ma occorrerà attendere per le conclusioni. Auguri